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Italia e 18 Paesi a Ue, 'Bei sia più incisiva per spese difesa'

'Rivalutare politica dei prestiti, allinearla a nuove priorità'

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 31 GEN - "Il contesto di sicurezza europeo profondamente cambiato, che colpisce tutti gli Stati membri in vari modi, richiede il rafforzamento della base tecnologica e industriale della difesa dell'Ue. A questo proposito, è necessario che la Bei (Banca europea degli investimenti) svolga un ruolo più incisivo per far fronte alle urgenti necessità di investimento dell'Ue".

È quanto si legge in una lettera indirizzata al premier polacco, Donald Tusk, al presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e alla presidente della Bei Nadia Calviño, e firmata dai leader di 19 Stati membri, tra cui la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
    Nel testo si sottolinea la necessità di "intraprendere un'azione decisiva per rafforzare la preparazione e le capacità di difesa dell'Europa nel suo complesso e la sua base industriale di difesa" oltre che le capacità di "affrontare le minacce ibride, come la messa in sicurezza delle infrastrutture critiche". In particolare, si chiede alla Bei di "rivalutare l'elenco delle attività escluse" dalla sua politica di prestiti, in modo che l'elenco abbia "una portata il più possibile limitata", per essere più allineata alle "nuove priorità politiche dell'Ue". I leader suggeriscono inoltre di "adattare la politica dei prestiti per aumentare il volume dei finanziamenti disponibili nel settore della sicurezza e della difesa" e di "esaminare l'emissione di debito a destinazione vincolata per finanziare progetti di sicurezza e difesa". Oltre all'Italia, i firmatari della lettera sono Francia, Germania, Finlandia, Belgio, Croazia, Cipro, Repubblica ceca, Danimarca, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Romania, Slovacchia, Spagna e Svezia. (ANSA).
   

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