(ANSA) - BRUXELLES, 21 MAR - Quattro linee di interposizione,
con i caschi blu delle Nazioni Uniti sul terreno più vulnerabile
ad una rottura della tregua e il backstop degli Stati Uniti come
conditio sine qua non per la riuscita dell'iniziativa. Prende
forma in maniera rapida e costante l'ipotesi di un'operazione di
peacekeeping sotto egida Onu da mettere in campo dopo la tregua
a tutela dell'Ucraina.
- LE QUATTRO LINEE. L'ipotesi che sta avanzando per delineare
l'operazione comprende quattro linee di interposizione. Nella
zona demilitarizzata all'interno dell'Ucraina - ovvero quella
che è stato maggiormente sotto attacco - ci sarebbero i caschi
blu di Paesi non europei membri dell'Onu. L'obiettivo sarebbe
quello di proteggere città porti, infrastrutture nel Paese. La
seconda linea sarebbe occupata dalle forze ucraine. Il terzo
anello sarebbe invece composto dai contingenti della Coalizione
dei volenterosi, a trazione europea. il contingente potrebbe
essere schierato all'interno dell'Ucraina ma anche all'esterno,
al confine con il Paese, magari con compiti di sorveglianza
aerea. Il backstop americano servirebbe come ultima garanzia sia
agli ucraini che agli europei.
- LE FORZE IN CAMPO. La consistenza del contingente in campo,
secondo le indiscrezioni circolate in queste ore, sarebbe di
ventimila militari, diecimila in meno, quindi, da quelli
ipotizzati alcune settimane fa da Londra e Parigi. Punto chiave
è quello della difesa aerea a tutela dei cieli ucraini. La
Multinational Force Ukraine potrebbe anche includere una task
force ad hoc per la sicurezza della navigazione del Mar Nero.
Ogni aspetto andrebbe comunque elaborato con accuratezza. Anche
nella forma semantica: nelle cancellerie occidentali, in merito
all'operazione di peacekeeping, nelle ultime ore non si parla
più di garanzie di sicurezza (security guarantees) ma di
dispositivi di sicurezza (security arrangements). (ANSA).
>ANSA-SCHEDA/ L'ipotesi in campo, la Multinational Force Ukraine
Ventimila peacekeeper. Caschi blu non europei su linea di tregua