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Onu, 'cruciale il supporto dei Paesi membri al peacekeeping'

Lacroix, auspico che il contributo finanziario almeno non scenda

Redazione Ansa

(ANSA) - BRUXELLES, 25 MAR - Le attuali undici missioni di peacekeeping delle Nazioni Unite sono sostenute dall'Unione Europea e dai suoi Stati membri in molti modi "con una cooperazione molto stretta e articolata sul terreno. Il loro supporto finanziario è cruciale, in un contesto di crisi di liquidità dalle inevitabili ripercussioni operative.

Se il bilancio annuale del peacekeeping Onu, 5,6 miliardi di dollari, può sembrare ingente, è ad esempio inferiore a quello del dipartimento della polizia di New York, ed è appunto messo a rischio dal fatto che molti Stati membri non pagano pienamente e in tempo i loro contributi". Lo ha detto il sottosegretario al Segretario Generale dell'Onu, con delega alle operazioni di pace, Jean-Pierre Lacroix, in un'intervista ad alcuni media internazionali, tra i quali l'ANSA.
    Lacroix, in questi giorni è in missione in Europa e venerdì farà tappa a Roma. Al centro dei suoi colloqui ci saranno temi di attualità - possibile che sul tavolo ci sia anche l'ipotesi dei una missione di peacekeeping in Ucraina - e dossier legati più strettamente alle operazioni di pace sotto egida Onu.
    "L'augurio è che il contributo degli Stati Sembri rimanga perlomeno agli attuali livelli e non diminuisca", ha spiegato Lacroix, spiegando che, in prospettiva "occorrerà una revisione del peacekeeping per renderlo più efficace anche in rapporto ai costi. Tuttavia - ha puntualizzato - tale capacità di incidere non può essere pregiudicata da discrepanze tra i mandati conferiti alle missioni di pace Onu e le risorse stanziate" (ANSA).
   

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