(ANSA) - BARCELLONA, 04 DIC - Mentre la Spagna ha deciso di
abbandonare progressivamente il nucleare, l'Italia dopo due
referendum ha deciso che forse sarebbe il caso di tornare
all'energia nucleare. I motivi di questo cambio di orientamento
li ha spiegati Nicola Lanzetta, direttore di Enel Italia,
intervenendo al Foro di Dialogo Spagna-Italia, che si è svolto
ieri e oggi a Barcellona.
Quelli di nuova generazione "sono piccoli reattori
costruiti in fabbrica e dunque non ad hoc per un determinato
sito. Sono piccoli e questo consente di distribuirli sul
territorio", ha spiegato Lanzetta enumerando i vantaggi della
nuova tecnologia. "Il terzo aspetto per cui il nucleare è molto
interessante è che hanno una sicurezza passiva, con programma di
recovery" grazie al quale "la sicurezza è intrinseca". Il quarto
aspetto è che "le nuove tecnologie consentono di utilizzare un
combustibile nucleare già utilizzato dalle vecchie tecnologie".
E, infine, "le piccole centrali sono modulari, cioè nell'arco di
mezz'ora consentono di passare da una produzione del 20% al
100%. E' un aspetto importante", ha aggiunto il dirigente Enel,
"perché le tecnologie rinnovabili, delle quali noi siamo
fautori, hanno un problema: non sono programmabili". Per cui,
la somma di tutti questi fattori "contribuisce a focalizzare
l'attenzione di Enel e di Endesa in Spagna sull'energia
nucleare". Rispetto, poi ai tempi di realizzazione, Lanzetta ha
indicato: "Direi che alcuni di questi piccoli reattori modulari
potremmo vederli in funzione già nel 2030". (ANSA).
Lanzetta, 'Piccoli reattori modulari per nucleare già nel 2030'
Il direttore di Enel Italia al Foro Dialogo Spagna-Italia