BRUXELLES, 30 MAR - "La politica di coesione come la conosciamo è a rischio e questo non è il momento di sedersi e aspettare". Per il presidente del Comitato europeo delle regioni (CdR), Vasco Alves Cordeiro, la nona relazione sulla coesione pubblicata oggi dalla Commissione europea è "un esempio indiscutibile della necessità di una politica di coesione più forte in futuro, basata sui principi di partenariato e di governance multilivello, con le regioni al centro della sua attuazione".
Dopo la pubblicazione del Rapporto che sarà al centro del Forum sulla coesione dell'11 e 12 aprile, da Cordeiro arriva il monti a riunirsi per una "nuova politica di coesione che continui a sostenere tutte le regioni".; A novembre scorso il Comitato ha adottato all'unanimità un parere sul futuro della politica di coesione dopo il 2027, quando l'attuale periodo di programmazione sarà terminato.
"Qualsiasi indebolimento della politica di coesione dell'Ue potrebbe compromettere un altro fattore che rafforza le fondamenta dell'UE e la fiducia nel progetto europeo", mette in guardia il presidente della commissione per la politica di coesione territoriale e il bilancio dell'Ue e correlatore del parere sul futuro della politica di coesione, Emil Boc. Ed entra nel merito della possibilità, a cui fa riferimento l'esecutivo europeo nel rapporto, di riformare la politica di coesione rendendola più simile al modello di spesa accentrato del Recovery Fund. "Rispetto al dispositivo per la ripresa e la resilienza, che è uno strumento di emergenza imposto dall'alto, la politica di coesione si è già dimostrata efficace con il suo ruolo attivo come politica di investimento a lungo termine per rilanciare le economie locali e creare posti di lavoro per tutte le regioni in ogni angolo d'Europa", ha concluso.
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