BRUXELLES - Ci sono "strane dimenticanze nei ragionamenti" del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker "rispetto a crescita e sviluppo, dove si dimentica la politica di coesione". "È un fatto grave", perché "gli investimenti di cui l'Europa ha bisogno non possono basarsi solo sull'ingegneria finanziaria", e quindi sul cosiddetto 'Piano Juncker'. Lo ha detto all'Ansa il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che si trova nelle Azzorre per partecipare alla 44esima Assemblea generale della Conferenza delle regioni marittime periferiche d'Europa (Crpm).
Davanti alla Crpm, di cui è vicepresidente, Rossi ha ribadito la sua linea a sostegno delle politiche di coesione, che vanno "difese" perché sono "nate per abbattere squilibri regionali e per correggere gli errori dell'Europa del mercato". Il Piano Juncker è una buona iniziativa, "ma non è abbastanza", ha continuato Rossi, perché dipende dalle logiche del mercato ed è quindi "assai probabile che vada verso le realtà più forti" del centro Europa, lasciando indietro le regioni periferiche e marittime. Secondo Rossi serve coordinare fondi del Piano Juncker e fondi strutturali (con un forte coinvolgimento delle regioni), orientare i fondi strutturali verso gli obiettivi di Europa 2020 (incentivando le regioni che lo fanno), e slegare la condizionalità macroeconomica dalle politiche di coesione "perché si rischia di scaricare sulle regioni le difficoltà che arrivano dallo Stato centrale". "In gioco ci sono grandi valori, per questo c'è bisogno di grandi politiche", è il monito del governatore toscano.
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