ANCONA, 23 FEB - I leader delle città, degli enti territoriali e delle regioni europee spingono sull'innovazione a livello territoriale per accelerare la transizione verde e digitale.
È il tema di una Conferenza organizzata dal Comitato Europeo delle Regioni e dalla Regione Marche, a seguito di un parere elaborato dal consigliere regionale marchigiano elaborato dal consigliere regionale marchigiano Andrea Putzu, entrato a far parte del CdR, e adottato all'unanimità nel corso dell'ultima plenaria il 31 gennaio. Un parere che si può riassumere con la necessità di supportare il tessuto economico e produttivo, facendo perno sulle "valli dell'innovazione", un "ecosistema che farà lavorare insieme le migliori energie e competenze, dalle università alle imprese passando per la politica".
Alla Conferenza hanno partecipato rappresentanti delle Regioni, degli enti territoriali, del Governo, della Ue e del mondo accademico e imprenditoriale. Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli ha ringraziato la presidente della commissione per la politica sociale e la ricerca (Sedec) del CdR Tanya Hristova: "la sinergia che possiamo mettere in campo insieme, collaborando con una governance multilivello, è fondamentale per un efficace sviluppo dell'ecosistema innovativo regionale che permetta l'implementazione delle politiche europee sul territorio".
La presidente della Regione Umbria e membro del CdR Donatella Tesei ha osservato che "per essere più forti, le regioni devono portare avanti insieme delle sfide importanti come quella dell'innovazione". Nel suo intervento da remoto, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha ricordato gli ingenti investimenti necessari per attuare la transizione verde e digitale in Europa, sottolineando che però servono anche "capitali privati". La Conferenza ha chiuso due giorni di lavoro ad Ancona della Commissione Sedec: "un momento importante di approfondimento sui temi legati all'innovazione - il commento di Putzu -. Nelle Marche ci sono molte piccole e medie imprese, che sono la spina dorsale della nostra economia. Queste Pmi vanno sostenute nel processo d'innovazione, che non riguarda un lontano futuro, ma il concreto presente".
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