"I fallimenti di alcune note banche americane come Silicon Valley e First Republic e la forte oscillazione alla quale è stata esposta Credit Suisse avrebbero dovuto suggerire prudenza, ed invece, la scelta della Bce è stata quella di confermare l'ulteriore rialzo dei tassi dello 0.5. Un trend - prosegue Nesci - che mette a rischio la crescita e la ripresa economica, alle quali, gli Stati Membri in questa fase storicamente ed economicamente delicata, stanno puntando. Un altro contraccolpo per famiglie e consumatori, costretti a subire gli effetti economici più immediati, soprattutto per quanto concerne i contratti di mutui a tasso variabile. La conseguente contrazione dei consumi potrebbe comportare un indebolimento della fiducia dei mercati, per cui anche gli investimenti subiranno una frenata. E l'Italia questo non può permetterselo". (ANSA).
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