(ANSA) - STRASBURGO, 19 LUG - "E' con emozione che prendo la
parola per ricordare la strage di via d'Amelio del 19 luglio del
1992 nella quale persero la vita il giudice Paolo Borsellino e
la sua Scorta. E' una ferita ancora aperta perché non conosciamo
ancora tutta la verità. Sappiamo che per quella strage c'è stato
il più grande depistaggio di Stato della storia repubblicana.
Sappiamo che la mafia è forte perché si relaziona con parte
della politica, dell'economia e della finanza. Il biennio 92-93
furono anni terribili per l'Italia. Il nostro presidente Carlo
Azelio Ciampi temette addirittura un colpo di stato. Quella
mafia stragista e' stata sconfitta dallo Stato ma noi non
abbiamo ancora vinto la battaglia. Oggi la mafia è uscita dai
confini nazionali. E' un problema che riguarda anche l'Europa".
Lo ha detto in aula a Strasurgo l'eurodeputato de Pd, Sandro
Ruotolo. "Care colleghe e cari colleghi: non possiamo
permetterci di essere indifferenti. Lo dobbiamo ai nostri figli
e ai figli dei nostri figli. Lo dobbiamo ai nostri eroi della
società civile e della politica, a coloro che hanno perso la
vita per combattere la mafia. Oggi siamo tutti Paolo Borsellino,
Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie
Cosina, Claudio Traina", ha concluso Ruotolo. (ANSA).
Ruotolo (Pd), strage di via d'Amelio ferita ancora aperta
'Non possiamo permetterci di essere indifferenti.'