BRUXELLES - "Se continuiamo a pensare che una fusione tra una società tedesca o italiana o una società francese e una belga è una fusione transfrontaliera siamo ancora negli anni '80, e non siamo negli anni '80. Abbiamo la stessa valuta e la nostra gente è più nel ventunesimo secolo dei nostri leader".
Alle nuove sfide geopolitiche "non ho dubbi che dobbiamo rispondere con più integrazione e apertura, non con più protezionismo. Dobbiamo reagire, quando è necessario. Spero vivamente che Trump non sarà il prossimo presidente degli Stati Uniti, ma nel caso dovremo essere preparati. Penso e temo che una presidenza 'Trump 2' non sarebbe come il 'Trump 1'. Sarebbe peggio per molte ragioni e credo fermamente che questo punto sia cruciale". Qui "parliamo delle audizioni il 4 novembre al Parlamento europeo - ha spiegato riferendosi alle audizioni all'Eurocamera dei commissari europei designati -. Ma lo stesso giorno tutto sarà deciso da mezzo milione di elettori sparsi nel Nebraska, in Georgia, in Michigan e così via. E questo avrà delle conseguenze per noi. La mia risposta è integrazione e apertura".
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