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Leader Ue chiedono un nuova direttiva urgente sui rimpatri

"Azione determinata per facilitare i rimpatri dall'Ue"

Leader Ue chiedono un nuova direttiva urgente sui rimpatri

Redazione Ansa

BRUXELLES - I leader Ue chiedono alla Commissione europea di presentare "una nuova proposta legislativa con urgenza" sui rimpatri. "Il Consiglio europeo - si legge nelle conclusioni del vertice - chiede un'azione determinata a tutti i livelli per facilitare, aumentare e accelerare i rimpatri dall'Unione europea, utilizzando tutte le politiche, gli strumenti e i mezzi pertinenti dell'Ue, tra cui diplomazia, sviluppo, commercio e visti". "Dovrebbero inoltre essere considerate vie innovative per contrastare la migrazione irregolare, in linea con la legge Ue e internazionale", aggiungono i leader.

"Il Consiglio europeo - si legge inoltre nel testo - chiede una cooperazione rafforzata con i Paesi di origine e di transito, attraverso partenariati globali reciprocamente vantaggiosi, per affrontare le cause profonde e combattere la tratta e il contrabbando al fine di prevenire la perdita di vite umane e le partenze irregolari".

Durante la conferenza stampa a margine del vertice Ue, von der Leyen ha parlato dei tre elementi discussi durante il summit: "Il primo riguarda i migranti che hanno bisogno di protezione e quindi i Paesi terzi sicuri, perché non necessariamente la protezione deve avvenire in Ue; il secondo riguarda chi non ha diritto a stare nell'Ue, e si è discusso di tempi e modi dei rimpatri; il terzo elemento è il lavoro dell'Unhcr e dell'Oim in Paesi fuori dall'Ue, laddove si vuole evitare che i migranti attraversino Paesi per raggiungere l'Ue ma stando così in Stati che hanno difficoltà a gestire" la situazione.

Sul modello Italia-Albania, si sono viste opinioni discordanti tra i capi di Stato. "La nostra posizione è chiara: non siamo a favore di queste formule" come quella del modello Albania "che non affrontano i problemi e ne creano altri: siamo per una visione più ampia, a favore della collaborazione con i Paesi di origine, a favore dell'immigrazione regolare". Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez al termine del Consiglio europeo.

"In molte occasioni più che la ideologia vale la geografia: ci sono paesi che soffrono i movimenti secondari e si incrociano appartenenze politiche. Alcune volte posso essere più vicino a un paese mediterraneo che un alleato politico. Nella lettera di Von der Leyen ci sono molte proposte che condividiamo: è possibile trovare elementi comuni, come alcuni contro cui ci batteremo. Ma dopo aver sancito il Patto europeo con la nostra presidenza, tanti paesi come noi vogliono accelerare la sua implementazione. Ora dobbiamo svilupparlo dopo tanti anni di lavoro: con senso di responsabilità e di umanità", ha concluso.

Macron, dal canto suo, dice di non essere "scioccato" dal fatto che Ursula von der Leyen fosse presente alla riunione sulle "soluzioni innovative" sui migranti promossa da Italia, Danimarca e Paesi Bassi a margine del Consiglio europeo, "penso che abbia difeso i Trattati Ue". Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in conferenza stampa al termine del vertice Ue. "Vogliamo proteggere le nostre frontiere, lottare contro gli irregolari, ma restando fedeli alla nostra storia, ai valori e ai principi dei diritti umani. Nella nostra visione, la presidente della Commissione europea ne è la custode. Quindi questa mattina è andata per spiegare cosa si può fare rimanendo in questo quadro".

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