(di Alessandro Carlini)
(ANSA) - LONDRA, 26 MAG - L'immigrazione, con le proteste
contro gli alloggi destinati dal governo ai richiedenti asilo in
attesa di risposta degenerate di recente in scontri nelle
strade, è il tema centrale su cui si giocano le elezioni europee
in Irlanda, dove si va alle urne venerdì 7 giugno anche per le
amministrative.
Il Paese storicamente votato all'emigrazione sta infatti
affrontando una situazione sociale rovente fra l'aumento degli
arrivi di migranti, a cui si somma la presenza di 100 mila
profughi ucraini accolti dopo l'inizio della guerra contro la
Russia, e la drammatica carenza di abitazioni a costo
sostenibile, con la conseguente impennata dei senzatetto.
Fenomeno ormai così diffuso che per la prima volta, grazie
all'azione condotta dalle associazioni di volontariato, è stato
reso possibile il voto anche agli homeless: il loro numero a
Dublino è quadruplicato in dieci anni, arrivando a quasi 14.000
su una popolazione inferiore ai 600 mila abitanti. Questo però
secondo gli esperti e i sondaggi non è destinato a tradursi in
un voto di protesta contro la coalizione di governo alla guida
del Paese, fondata sull'accordo di maggioranza tra Fine Gael e
Fianna Fail. Le due storiche forze dominanti rivali del
centro-destra irlandese sono costrette a convivere pur di
rimanere in sella, puntellate per ragioni di sopravvivenza dalla
stampella del Green Party, con lo scopo di tenere fuori dalla
stanza dei bottoni lo Sinn Fein, partito di sinistra radicale
divenuto per la prima volta forza di maggioranza relativa nella
Repubblica alle urne nel 2020, che visto il suo primato anche in
Irlanda del Nord negli ultimi tempi ha rilanciato le istanze di
riunificazione dell'isola sotto Dublino.
Ma in queste elezioni il focus resta sull'immigrazione,
rispetto alla quale il giovane premier Simon Harris (Fine Gael),
subentrato a sorpresa in aprile a Leo Varadkar, ha dovuto
affrontare un'emergenza, con accampamenti di tende lungo le vie
di Dublino e così centinaia di persone che si sono aggiunte agli
irlandesi già costretti a vivere per strada. Oltre a promettere
una riforma restrittiva basata su più controlli e sulle
espulsioni di chi non è in regola, Harris aveva annunciato nelle
settimane scorse una legge d'urgenza per rimpatriare il numero
crescente di migranti giunti nella Repubblica dalla confinante
Irlanda del Nord, puntando il dito contro la minaccia di
trasferimento rappresentato dal piano Ruanda, introdotto dal
governo britannico a scopo dissuasivo per inviare nel Paese
africano quote di richiedenti asilo giunti illegalmente nel
Regno Unito ma destinato molto probabilmente a non venire mai
attuato.
Nonostante questa situazione il Fianna Fail, all'interno del
gruppo di Renew Europe e il Fine Gael (nel Ppe), così come lo
Sinn Fein (nel gruppo della Sinistra, Gue/Ngl), deciso a giocare
la carta del partito antagonista ad esempio mettendo in
discussione il nuovo patto dell'Ue su immigrazione e asilo,
sembrano sicuri di assicurarsi almeno tre seggi ciascuno
nell'europarlamento dei 14 irlandesi, uno in più rispetto ai 13
del 2019 dopo un'ultima ripartizione seguita all'uscita del
Regno Unito dall'Ue con la Brexit.
Su temi fondamentali di politica estera la voce dell'Irlanda
in Europa appare comunque unita, come sul riconoscimento dello
Stato palestinese insieme alla Spagna e alla Norvegia, e
sull'opposizione alla linea dura e all'invio delle armi
all'Ucraina. Nelle rilevazioni demoscopiche non hanno preso
piede le formazioni di estrema destra sebbene siano state
protagoniste delle proteste violente contro i migranti mentre si
prevede l'affermazione dei candidati indipendenti. Rischiano
invece di perdere il loro seggio all'europarlamento due
esponenti indipendenti della sinistra radicale finiti spesso al
centro della scena politica: la pasionaria Clare Daly e Mick
Wallace, uso a presentarsi in aula in ciabatte e maglia del
Torino e che ha recentemente usato l'emiciclo per scaldare
l'atmosfera del derby della Mole scagliando insulti, in un
italiano precario, nei confronti della Juventus. (ANSA).
Irlanda al voto europeo, sfida sull'immigrazione
I maggiori partiti dominano sondaggi. Estrema destra non emerge
