Al via i forum ANSA con i leader politici in vista delle elezioni europee dell'8 e 9 giugno.
Parlare dei temi dell'Europa e delle riforme necessarie è il mantra di Emma Bonino, prima ospite del forum ANSA in vista del voto dell'8 e 9 giugno dedicato alle interviste ai leader politici. Bonino, icona radicale e promotrice della lista Stati Uniti d'Europa non ci sta a parlare di nomi e alleanze prima delle urne, "non fosse altro che per rispetto dei cittadini". Il no di Matteo Renzi ad un bis dell'attuale presidente della commissione europea? "Con o senza Ursula von der Leyen...io direi al mio alleato Renzi di stare più calmo", risponde netta aprendo ad una possibile ricucitura con Carlo Calenda a Strasburgo: "Non è che il Parlamento europeo sia un terreno più fertile, dobbiamo farlo noi e sbrigarci pure". Insomma la pace, volendo, si fa "anche al bar sotto casa, ma - poi precisa - se Calenda - che mi è venuto a trovare - continua a dire che non ci sta perché c'è Renzi non è un grande progetto...". A tal proposito, Bonino non sposa nemmeno la definizione che il capo di Iv ha fatto degli altri leader di partito candidati: "Non userei la parola traditore" per "chi si è candidato e poi non andrà" in Europa, "non è c'è niente di illegale, ma c'è qualcosa che stona perché è come se si prendessero in giro i cittadini".
La fondatrice di Più Europa non si sbilancia nemmeno sul futuro della lista Stati Uniti d'Europa (+E, Iv, partito socialista e altri): se prelude ad un'alleanza più ampia anche per i prossimi appuntamenti elettorali in Italia? "Non corriamo - frena -, io penso che il voto di giugno sarà determinante per il futuro. Non so se avrà implicazioni dopo". Da Azione prendono la palla al balzo: "Ha detto che Renzi deve darsi una calmata" e "non sono neanche sicuri di fare un'alleanza dopo le europee", ecco perché "non ha alcun senso votare una finta coalizione", commentano Calenda e Elena Bonetti. Sui grandi dossier internazionali, la guerra in Ucraina e il massacro a Gaza, usa parole di grande concretezza che suonano anche come una stoccata a parte della politica italiana: "Scendere in piazza a urlare pace dà soddisfazione a tutti, ma non è la soluzione. E' indispensabile che qualche leader pensi a cosa fare dopo". Di certo serve una difesa unica europea ma, prima ancora, "una politica estera comune". "E' l'Europa il destino dei vostri figli e dei miei nipoti - ripete senza sosta -, non copiare Putin o la Cina, come molti vorrebbero. l'Ue va ammodernata, come una macchina che dopo qualche anno fa un tagliando" ma è questo il "futuro". Tra le prime riforme da portare a casa, a suo avviso, c'è l'abolizione del diritto di veto, soprattutto in vista di un allargamento dell'Europa. Qualche passaggio anche su Giorgia Meloni e sul progetto del premierato. Sulla prospettiva che si dimetta in caso di fallimento del referendum, Bonino non si sbilancia: "Questo non lo so, si vedrà al momento giusto. Certamente anche avere un risultato mediocre in Ue non ha collegamenti con i governi nazionali", ma "sta alla sensibilità" di ciascuno. La polarizzazione del confronto tra la premier e la segretaria del Pd Elly Schlein? Ognuno ha le proprie strategie, ma "non è utile al futuro di questa Europa".