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Conte al forum ANSA: 'La Nato non va cestinata ma riformata'

Il leader M5s: 'Da Macron e Scholz schiaffo a Meloni'

Redazione Ansa

 In Europa i Cinque Stelle non sono iscritti ad alcun gruppo, ma dopo il voto di giugno "ci sarà una sorpresa", che riguarderà "un contesto progressista, e non restauratore, e con un'impronta pacifista". E poi, la Nato "va ripensata e riformata", ma "non cestinata".

Però attenzione, c'è il rischio di ulteriori escalation nel conflitto in Ucraina: "Stiamo entrando nella terza guerra mondiale e non ce lo vogliono dire". Nel colloquio con l'ANSA per uno dei forum organizzati coi leader politici in vista delle Europee, il presidente del M5s Giuseppe Conte ha guardato al voto di giugno ma anche più in là. Senza risparmiare qualche stoccata a destra e a manca: alla presidente del consiglio Giorgia Meloni, che fa "mossette da cabaret", e al Pd, perché sull'Ucraina il M5s ha una linea netta, mentre i "partiti pluralisti" hanno candidati con posizioni anche molto diverse fra loro. 

 

Il forum con Giuseppe Conte

 Lo spunto per parlare di Nato lo hanno dato le parole del candidato alle europee come indipendente del Pd Marco Tarquinio, che è contrario all'invio di armi a Kiev e auspica uno scioglimento dell'Alleanza atlantica. Anche il M5s ha un atteggiamento critico, ma "quando Macron decretò la morte cerebrale della Nato - ha ricordato il presidente del M5s - io dissi che non ero d'accordo. La Nato va riformata, va ripensata. Le missioni e la finalità vanno ripensate, ma non la cestinerei affatto".

Non è l'unica distanza dal presidente francese, che col cancelliere tedesco Olaf Scholz chiede di portare a "un nuovo livello" il sostegno a Kiev. "Meloni si è permessa di auspicare maggiore prudenza - ha detto Conte - ma ha ricevuto lo schiaffo da Macron e Scholz" che chiedono di poter "colpire obiettivi militari russi con le armi date a Kiev. Siamo in guerra, non si sta più scherzando". Poi la frecciata al Pd: "Gli organi ufficiali del partito sono intervenuti dicendo che" Tarquinio "deve stare buono e calmo. A proposito di partiti pluralisti... Noi, invece, siamo costruttori di pace, abbiamo una linea chiara".

E sulla guerra in Medio oriente: "Condanniamo questo massacro di 35mila civili palestinesi" ha detto Conte, che ha criticato la "codardia" del governo italiano, con le astensioni all'Onu sul cessate il fuoco e sul riconoscimento della Palestina. Il destro per arrivare a Meloni lo ha dato il saluto colorito della premier al governatore della Campania Vincenzo De Luca: "Chi appresenta le istituzioni - ha detto Conte - deve far di tutto per salvaguardarne il prestigio. Quelle del presidente del consiglio sono mossette di cabaret".

Breve riassunto dei fatti precedenti: un po' di tempo fa, in una sorta di fuorionda, De Luca ha dato della "stronza" a Meloni che, quando lo ha incontrato a un appuntamento istituzionale, gli si è avvicinata presentandosi come: "Quella stronza della Meloni".

Commentando lo scambio, Conte si è concesso una battuta: "Al posto di De Luca avrei detto: l'ho riconosciuta". Anche sulle origini del M5s, sugli slogan che caratterizzarono le prime campagne, Conte ha risposto ironizzando: il Parlamento da aprire come una scatoletta di tonno fu "una metafora per far avvicinare le istituzioni ai cittadini. Ora sono dentro le istituzioni ma le assicuro che per spostare certi personaggi da una poltrona bisogna chiamare i carabinieri. Ecco la ragione dei transfughi. I casi di corruzione non ci riguardano perché non accettiamo i transfughi e finanziamenti da imprenditori". 

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