Uno scontro diretto tra governo e Campidoglio quello andato in scena dopo i ritardi causati, nella giornata di ieri, dal tilt della macchina elettorale di Roma dovuto a un bug del sistema informatico. E anche da incongruenze in 78 sezioni che costringeranno al riconteggio. Una "situazione vergognosa" per il ministro Guido Crosetto con l'Italia "unica nazione in Europa a non aver individuato il numero di parlamentari eletti".
Netta la replica del Campidoglio: "lo spoglio è completato, il ministro si informi". Anzi, preciseranno più tardi da Palazzo Senatorio, "non c'è stato alcun ritardo o anomalia nella trasmissione dei dati elettorali ai fini della proclamazione ufficiale degli eletti, che avverrà nei tempi previsti. L'unico ritardo, di 12 ore e causato dal bug, ha riguardato l'indicazione provvisoria e senza valore legale dei risultati sul sito del ministero dell'Interno". Ciò non toglie che il sindaco Roberto Gualtieri voglia fare chiarezza su un caso che ha messo la Capitale al centro dell'attenzione nazionale su un tema delicato: l'indagine interna è già stata disposta, le responsabilità saranno chiarite.
Chiusa la questione informatica, con l'inserimento delle preferenze completato in ritardo alle 23 di ieri, resta adesso l'impasse delle 78 sezioni dove incongruenze ed errori (più voti dei votanti o verbali consegnati in bianco) costringeranno a un riconteggio che, avvisa la sezione elettorale del Tribunale, non ci sarà prima di venerdì. A risultare incongruenti sarebbero non già tanto i verbali ("tutti regolari", assicura il Comune), quando i 'modelli 121', cioè "schede sintetiche di rilevazione del voto di lista" irrilevanti per la proclamazione. In genere i '121' incongruenti sono circa la metà ma stavolta, sostiene il Campidoglio, il bug non avrebbe permesso al presidente di seggio di correggere le inesattezze seduta stante.
La polemica però è altissima: "L'Italia non ha ancora concluso le operazioni di spoglio - ha tuonato il ministro della Difesa su X - tutto grazie al blocco di alcune sezioni di Roma. Sta di fatto che non avremo i risultati definitivi per colpa della disorganizzazione di un comune". "Le affermazioni del ministro sono false e fuori luogo", ha replicato l'assessore alle Politiche del personale di Roma Andrea Catarci sottolineando come "Roma Capitale ha ultimato l'inserimento dei voti di lista", concludendo lo spoglio nella giornata di ieri. I problemi relativi ai risultati delle sezioni mancanti, infatti, sarebbero stati causati da errori durante la trascrizione manuale dei voti, senza però condizionare le operazioni di spoglio.
"I verbali incongruenti - ha aggiunto Catarci - non rallentano in alcun modo le pratiche del tribunale, che ha regolarmente avviato tutte le operazioni. Se lo spoglio non si fosse concluso, come ha sostenuto Crosetto, l'Ufficio elettorale del tribunale di Roma non si sarebbe insediato per riconteggiare le schede".
Già ieri Catarci aveva ribadito la corretta conclusione delle operazioni di spoglio e la successiva immissione dei dati sulle preferenze nel sistema digitale, per essere trasmessi al Viminale. Ma quei dati però il Viminale non li ha inseriti, tanto che sul sito Eligendo viene precisato che il riparto dei seggi sulla piattaforma è da ritenersi "ufficioso e provvisorio anche per la mancanza dei risultati di 78 sezioni della Circoscrizione III (sono le sezioni mancanti di Roma, ndr), dei voti di lista di una sezione di un comune della Circoscrizione IV e dei voti di preferenza del medesimo comune (si tratta di Campobasso, ndr). Lo scrutinio di tali sezioni sarà effettuato dai competenti Uffici elettorali provinciali". Verdetto in bilico anche per le comunali di Campobasso e Lecce dove diversi disagi hanno portato al riconteggio delle schede.