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Gli eletti all'Europarlamento: Tarquinio in, il leghista Borghi out

Moratti a Strasburgo, Chinnici no. Seggi ancora in bilico

Combo elezioni

Redazione Ansa

Marco Tarquinio siederà all'Europarlamento, il leghista Claudio Borghi no. In Europa andrà anche il nipote di Guido Crosetto per FdI, Letizia Moratti per FI ma non Caterina Chinnici. Sono alcuni dei nomi certi della squadra di 76 eurodeputati che per i prossimi cinque anni rappresenteranno l'Italia. Di questi, 24 sono di FdI, 21 del Pd, 8 ciascuno di FI, Lega e M5s, 6 di Avs, 1 di Svp.

A quasi quarantotto ore dalla chiusura delle urne ancora non è certo però l'elenco di tutti gli eletti: 78 sezioni sono finite in tribunale e si dovrà attendere ancora per poter mettere la parola fine. Una indefinetezza a cui si aggiunge quella dovuta al gioco delle rinunce e dei subentri, rendendo il quadro incerto ancora per qualche giorno.

Giorgia Meloni e Elly Schlein, che da capolista hanno ingaggiato un duro scontro in campagna elettorale, non hanno mai avuto intenzione di andare al Parlamento europeo e fanno così spazio ai colleghi in lista dopo di loro. I conteggi sono ancora in corso ma il quadro per il partito della premier nei fatti è chiaro: tra chi ha cercato una riconferma ed è stato eletto come Carlo Fidanza (50.751 preferenze) e Nicola Procaccini (120.786 preferenze). In casa Dem, sarebbero almeno un paio i nomi che ballano ancora invece: la scelta di Alessandro Zan - candidato in due circoscrizioni - aiuterà a fare chiarezza. Fra i nomi certi, intanto, Cecilia Strada, Giorgio Gori, Stefano Bonaccini, Nicola Zingaretti, Antonio Decaro, Lucia Annunziata.

 

Per il Movimento la metà delle caselle appare definita: si tratta di Pasquale Tridico, Carolina Morace, Mario Furore, Valentina Palmisano.

Forza Italia elegge sicuramente Edy Tamajo con quasi 121mila preferenze contro le 100mila di Marco Falcone, che comunque passa. Al Sud poi via libera a Fulvio Martusciello con quasi 98mila preferenze. Dovrebbero entrare anche Flavio Tosi, Salvatore De Meo e Giusi Princi.

La Lega è appesa alle scelte del generale Roberto Vannacci: 500mila preferenze, capolista in tutte le circoscrizioni, dovrà optare e decidere quali colleghi far passare. "La mia rielezione? Siamo appesi ad un basco, quello del Generale Vannacci. Dipenderà dalla circoscrizione che sceglierà, credo la scelta verrà decisa da Salvini. Io però sono tranquilla, dormo serena la notte", dice la seconda il lista al Centro Susanna Ceccardi. Difficile che comunque non entri l'ex FI Aldo Patriciello a cui si deve l'ottimo risultato della Lega in Molise (quasi 70mila preferenze).

Infine Avs, che alle europee ha registrato un risultato superiore alle aspettative con oltre il 6,7%. Ilaria Salis, Mimmo Lucano e Ignazio Marino sono candidati eletti in più di una circoscrizione: anche in questo caso quali colleghi siederanno con loro al Pe dipenderà in parte da loro.
   

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