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I 100 non iscritti un tesoretto per le destre

I nuovi ingressi potrebbero portare Ecr e Id sopra i liberali

Parlamento Ue

Redazione Ansa

Mentre i gruppi politici a Bruxelles preparano le prime riunioni informali, gli occhi di tutti sono puntati sui cento eurodeputati non affiliati, un bacino enorme in un Parlamento da 720 seggi che nei prossimi giorni potrebbe cambiare le dinamiche di potere all'interno dell'Eurocamera.

Le riunioni dei gruppi che avranno luogo a partire dalla settimana prossima a Bruxelles dovranno infatti certificare i nuovi arrivi, o gli addii, in ciascuna famiglia e dal bacino dei non iscritti potrebbe arrivare un'ulteriore spinta all'avanzata delle destre. Arrivi che, per esempio, potrebbero portare il gruppo europeo di Giorgia Meloni, Ecr, a superare i liberali come terza famiglia politica Ue. Se le trattative per l'ingresso di Orban in Ecr dovessero sbloccarsi porterebbero nel gruppo i dieci eurodeputati ungheresi di Fidesz. Ecr dovrebbe inoltre guadagnare altri cinque seggi provenienti dai rumeni di Aur e uno dalla lista cipriota Elam. Alla compagine guidata da Fratelli d'Italia potrebbero arrivare infine anche i due eurodeputati della lista ceca 'Přísaha - Gli automobilisti' e uno dal partito dei Danesi Democratici. Con 19 nuovi arrivi, Ecr potrebbe raggiungere quota 92 eurodeputati e piazzarsi comodamente sopra ai liberali di Renew Europe, al momento fermi a 79.

A beneficiare degli arrivi dai non iscritti sarà anche il gruppo sovranista Identità e Democrazia, attualmente fermo a 58 eurodeputati. La delegazione più numerosa senza famiglia europea infatti al momento è quella dei tedeschi dell'AfD, con 14 eurodeputati, che in queste ore trattano per rientrare nel gruppo di Salvini e Le Pen, dopo l'espulsione di un mese fa.

Destinato a entrare in Id è anche il partito populista e nazionalista rumeno Sos Romania, con due iscritti, e la lista polacca Konfederacja con sei eurodeputati. Se tutti gli accordi dovessero andare in porto, Id potrebbe dunque passare a 80 eurodeputati, appena sopra il dato attuale dei liberali.

Meno chiara è la collocazione europea della galassia delle ultradestre estreme. Come il partito spagnolo antisistema 'La Festa è Finita', con tre eurodeputati, gli ultranazionalisti bulgari di Vazrazhdane, con un eurodeputato, il partito di estrema destra ungherese Mi Hazánk Mozgalom, l'ultradestra di Prima la Lettonia, sempre con un eurodeputato.

Ancora senza casa invece il Movimento 5 Stelle, che dovrebbe riaprire le trattative con il gruppo dei Verdi, ma che potrebbe anche portare i suoi otto eurodeputati in un nuovo gruppo promosso assieme alla nuova sinistra populista tedesca di Bsw, che esordisce all'Eurocamera con sei eurodeputati senza ancora un'affiliazione europea. In crescita anche il gruppo della Sinistra Ue, con l'arrivo di tre eletti italiani da Avs, uno dalla lista spagnola di Sumar e uno dalla coalizione della sinistra ceca Stacilo.

Prevista qualche iniezione ricostituente pure per il Ppe grazie al nuovo partito di opposizione ungherese Tisza, che dovrebbe portare 5 nuovi eurodeputati. Uno dovrebbe arrivare pure dalla lista olandese Nuovo Contratto Sociale, portando così i popolari a superare la quota 190 eurodeputati.
   

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