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Per Ursula sono necessarie due votazioni per avere luce verde

Prima quello dei leader, poi quello del Parlamento Ue

Per Ursula sono necessarie due votazioni per avere luce verde

Redazione Ansa

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, è a un passo dalla riconferma, ma prima deve superare due sfide fondamentali: il voto del Consiglio europeo e il voto del Parlamento europeo.

Consiglio europeo - Il 27 e 28 giugno il Consiglio Europeo dovrà votare e ufficializzare la scelta della presidente della Commissione. Per approvare la nomina i leader dei 27 dovranno raggiungere una maggioranza qualificata, ovvero raccogliere il consenso di almeno 15 Paesi che nel loro insieme rappresentino almeno il 65% della popolazione Ue. Tuttavia, per bloccare la nomina sarà sufficiente avere una cosiddetta minoranza di blocco che può essere costituita da almeno quattro membri del Consiglio. Se invece i leader di tutti gli Stati membri, tranne tre, voteranno a favore, si riterrà ugualmente raggiunta la maggioranza qualificata (anche se i 24 Stati membri rappresentano meno del 65% della popolazione totale).

Parlamento europeo - La prima occasione per votare la nuova presidente potrebbe essere il 18 luglio. Per ottenere la fiducia il candidato o la candidata dovrà raccogliere almeno 361 voti - la metà più uno dei 720 europarlamentari eletti - espressi a scrutinio segreto. La maggioranza composta da popolari, socialisti e liberali al momento può contare su 406 eurodeputati. Ma un tasso fisiologico del 15-20% di franchi tiratori rende opportuno, per blindare il risultato, allargare la maggioranza. Nel 2019, ad esempio, quando venne votata la fiducia a von der Leyen, per raggiungere la cosiddetta maggioranza Ursula furono fondamentali i voti degli europarlamentari pentastellati. L'ipotesi più probabile al momento è quella che la maggioranza venga allargata ai Verdi.

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