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E' sempre Italia-Spagna, sfida latina che regala emozioni

Una classica che torna ad Europei, da Zamora a Mancini che gioia

Tifosi della Spagna

Redazione Ansa

Un anno dopo Rotterdam e tre dopo Wembley, è di nuovo Italia-Spagna, una sfida classica del calcio europeo, che regala sempre emozioni a chi la vive dal di dentro, sugli spalti o da casa.

Le ultime volte che azzurri e 'Roja' si sono affrontati sono state in entrambi casi delle semifinali. A Rotterdam per la Nations League finì 2-1 con gol di Joselu a due minuti dalla fine.

L'attaccante del Real Madrid, reduce dalla migliore stagione della sua carriera, ci sarà anche giovedì a Gelsenkirchen e spera di ripetersi. A Londra, invece, nella semifinale di Euro 2020, la Spagna di Luis Enrique giocò meglio ma prevalse l'Italia di Mancini, seppure ai rigori. Esattamente tre mesi dopo quel 6 luglio, il 6 ottobre a S. Siro con una doppietta di Ferran Torres, che spedì gli spagnoli in finale di Nations League, poi persa contro la Francia.
    Bruciate le tappe della ristrutturazione per risalire ai vertici del calcio continentale, tocca di nuovo a loro, per un'altra sida che, come ha detto Unai Simon, farà comunque godere i tifosi anche se è troppo presto per dire quale sarà il cammino delle due nazionali in questi Europei in Germania.
    Intanto tra Italia e Spagna il bilancio è leggermente a favore della 'Furia', con 13 vittorie contro le 12 italiane in 40 incontri. E' interessante notare che in occasione della semifinale di Wembley l'Italia interruppe la tradizione che vedeva vincenti gli spagnoli nel caso di rigori: era stato cosi' nei quarti degli Europei 2008 (errori di De Rossi e Di Natale) e nella semifinale di Confederations 2013 (sbagliò Bonucci).
    Due risultati pesanti sono alla base del desiderio di successo degli azzurri: il 4-0 nella finale di Euro 2012 e il 3-0 al Bernabeu delle qualificazioni mondiali 2018 che costrinse l'Italia di Ventura allo spareggio maldestramente perso con gli svedesi.
    La storia delle sfide tra Italia e Spagna è una carrellata di perle, ma anche di eccessi, frutto di una rivalità crescente che ha fatto da contraltare a quella tra i club più blasonati, Real, Barcellona e Atletico da un lato, Juve, Milan e Inter dall'altro. Dal pugno che costa il rosso al mitico portiere Zamora, nella prima sfida alle Olimpiadi 1920, alla gomitata di Tassotti che fa fluire copioso il sangue dal naso rotto di Luis Enrique nei quarti di Usa 1994: sa anche di corrida l'happening di giovedì, 41/o della serie.
    La 'grande bellezza' latina passa da sfide appassionate a test insapori, e c'è perfino il record del doppio autogol di Salvadore che vanifica, prima di Mexico '70, il vantaggio di Riva e Anastasi. Alla Spagna sono legate inoltre le ultime prodezze del Grande Torino nel congedo azzurro 3-1 a Madrid nel marzo 1949, a due mesi da Superga.
    Ma Spagna-Italia è anche sfida di goleador: Meazza, Piola, Baggio, Inzaghi, Vialli da una parte, Di Stefano, Raul e Torres dall'altro. La goleada più fragorosa e' il 7-1 azzurro alle Olimpiadi di Amsterdam 1928 con il famoso gol di Levratto (pallone che sfonda la rete), c'è poi il 4-0 del 1942 a San Siro con reti anche di Mazzola e Piola, a cui la Spagna risponde 60 anni dopo con il tremendo 4-0 nella finale di Kiev. Uno dei grandi protagonisti di 103 anni di sfide e' il divo Ricardo Zamora (portiere del secolo secondo l'Iffhs) che partecipa a 9 dei 12 confronti tra il 1920 e il 1934. Nella semifinale mondiale di Firenze Italia e Spagna chiudono 1-1 con pari di Ferrari e fallo non rilevato di Schiavio sul portiere che fa miracoli per 90'. E qui c'è il giallo della scomparsa di Zamora (pare per pressione politico-diplomatica del regime fascista) nella ripetizione della gara il giorno dopo, vinta tra le polemiche con un gol di Meazza: assenza mai chiarita, poi l'Italia vince il titolo.
    Passa un quarto di secolo e grande protagonista in panchina è il mago Helenio Herrera che oltre all'Inter dirige la Spagna: vince 3-1 con l'Italia e va a segno anche Di Stefano. Poi c'è il 2-1 a Cagliari nei 1971 nella partita delle arance, lanciate dal pubblico per l'assenza di giocatori sardi.
    Spettacolo e gol (2-2) nell'amichevole di Salerno del 1998 per le vittime dell'alluvione del Sarno: in gol Raul e due volte Inzaghi. Vittorie di misura azzurre a Roma nel 1978 e agli Europei 1988 con le firme illustri di Paolo Rossi e Vialli, poi nel 1994 qualificazione italiana con Baggio nei quarti mondiali sporcata dalla gomitata di Tassotti.
    Da allora l'unico successo italiano in amichevole è il 2-1 a Bari nel 2011 con Montolivo e Aquilani prima del pari e del crollo in finale nel 2012 e del ko ai rigori nella Confederations 2013. Poi l'1-1 di Udine con gol di Insigne, preambolo del 2-0 rigeneratore agli Europei 2016, il sorprendente ritorno al successo azzurro nelle gare ufficiali dopo il 1994. Ora un nuovo capitolo, che sarà come sempre affascinante. 
   

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