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CR7 da record, a 39 anni si è ripreso la scena

Dopo la stagione a Riad Europa torna a celebrare il portoghese

Redazione Ansa

A 39 anni, e dopo aver vinto tutto quel che c'è da vincere con la maglie del gotha del calcio europeo, Cristiano Ronaldo può permettersi di essere uno dei migliori in campo anche senza lasciare il nome nel tabellino dei marcatori.

Il giorno dopo il 3-0 alla Turchia, che ha proiettato il Portogallo negli ottavi dei Euro 2024, la stampa sportiva europea riconosce a CR7 di saper ancora brillare di luce propria, se qualcuno aveva dubitato dopo la stagione in Arabia Saudita. L'occasione del gol l'ha avuta, ma da buon capitano ha preferito servire al compagno Bruno Fernandes la palla della terza rete, rinunciando a segnare quella che gli avrebbe permesso di diventare il marcatore più anziano della storia degli Europei, competizione alla quale partecipa per la sesta volta.

Seppure resti un incallito cacciatore di record (14 reti segnate nel torneo, più sette assist), cosa avrebbe aggiunto alla sua carriera in nazionale il 131mo centro in 210 partite? Probabilmente ha preferito riservarlo ad una occasione più importante. Ed ha trovato il tempo per un selfie con un bambino.

Il più fortunato dei cinque che hanno interrotto la partita per tentare di strappare una foto con il loro idolo.
Per Cristiano Ronaldo il tempo sembra essersi fermato. Continua ad incarnare l'essenza del pallone, smentendo quanti avevano pronosticato che il trasferimento al club saudita Al-Nassr, periferia del calcio che conta, dorata ma pur sempre periferia, ne avrebbe decretato la fine professionale. Secondo alcuni la scelta di cedere al richiamo dei petrodollari sarebbe costata la chiamata in nazionale all'ex di Sporting Lisbona, Manchester United, Real Madrid e Juventus.

Invece il ct Roberto Martinez lo ha trovato, fin dall'inizio del ritiro portoghese, tra i più in forma, confermando prima del match con la Turchia che, anche se arriva dal campionato saudita, con un bottino di 51 gol in 50 partite, "è perfettamente in grado di giocare ogni quattro giorni". Quello che un fuoriclasse come lui porta in nazionale non è solo il blasone, ma "l'esperienza, il know-how, le occasioni da gol, il movimento in area, la possibilità di aprire spazi" ha aggiunto il tecnico spagnolo.

Tutte qualità che il vincitore di cinque Palloni d'Oro possiede in abbondanza, senza dimenticare una inestinguibile fame di vittorie, unita alla maniacale cura della forma fisica, che alla sue età gli permette ancora di "staccare" di testa oltre i due metri e 20 e raggiungere picchi di velocità oltre i 33 km l'ora. Per restare un atleta il portoghese ha bandito alcolici e bevande zuccherate e segue una rigida dieta altamente proteica con tanto pesce, uova e carni bianche. Frutta e verdura a volontà. Oltre ad allenarsi quotidianamente, ovunque si trovi ed anche quando la stagione è ferma.

Cosa lo spinge a tanta abnegazione? "La forza mentale è la mia risorsa più importante, fa la differenza. Io ero determinatissimo fin da piccolo a diventare qualcuno nella vita - ha raccontato in una intervista - E ci sono riuscito grazie all'impegno e allo spirito di sacrificio". Cosi' e' tornato al centro della scena. (ANSA).
   

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