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Tutti pazzi per Yamal, baby-goleador batte ogni record

Ct De la Fuente: 'Il gol alla Francia è un colpo di genio'

Lamine Yamal

Redazione Ansa

 Parlando di Lamine Yamal espressioni come "giovane promessa" e "potenziale fuoriclasse" sono ormai superate. Piuttosto "genio", "semidio", "l'eletto".

Per descriverne il talento calcistico la stampa internazionale sta dando fondo alle definizioni. Già 38 presenze ne La Liga (più 10 in Champions League) con la maglia del Barcellona, la 16enne ala destra, mancina di piede, tra i suoi vari record vanta quello del più giovane esordiente blaugrana: stagione 2022-2023, Xavi lo manda in campo, contro il Betis, a 15 anni 9 mesi e 25 giorni.

 

E' però l'Europeo in Germania, dove è in finale con la sua Spagna, che sta gridando al mondo "è nata una stella". Nella semifinale contro la Francia - in cui sulla stessa fascia ha giocato Jesus Navas che del ragazzino potrebbe essere il padre visto che ha la stessa età (38 anni) di Mounir Yamal - Lamine ha realizzato l'1-1 con una parabola scoccata da fuori area, destinazione l'incrocio dei pali. Una rete di quelle che resistono all'usura del tempo, come l'angolato tiro al volo di Marco Van Basten a Euro 1988 o il contropiede solitario di Paul Gascoigne del 1996. Ma l'olandese all'epoca aveva 23 anni, l'inglese 29. Lamine, invece, ne compirà 17 sabato prossimo, alla vigilia della finale di Berlino.

"Ho già detto a mia madre di non regalarmi niente per il mio compleanno - ha confidato - Vincere sarebbe grandioso". A 16 anni e 362 giorni è diventato il più giovane a segnare nella storia, tra Europei e Mondiali. "Abbiamo assistito al tocco di un genio" ha commentato il ct Luis de la Fuente. Un talento con l'apparecchio ai denti, che in campo gioca a morra e festeggia ogni gol formando con le dite il numero 304, le ultime tre cifre del codice postale di Rocafonda, quartiere della città di Mataró dell'area metropolitana di Barcellona, dove è nato. Un record di precocità che Yamal ha sottratto a Pelé - che lasciò il suo segno nella finale del Mondiale '58, contro la Svezia - e si somma ad un altro primato di O Rei, eguagliato prima del calcio d'inizio della sfida con la Francia, come calciatore più giovane a giocare la semifinale di un torneo internazionale.

Paragoni con il mito brasiliano sono ovviamente prematuri per un adolescente, ma l'età a cui ha battuto Maignan fa comunque impallidire i 19 anni e 114 giorni del turco Arda Guler, a segno contro la Georgia nell'Europeo in corso, o i 18 anni e 237 giorni di Wayne Rooney nel 3-0 di Inghilterra-Svizzera a Euro 2004. D'altra parte Yamal é abituato a collezionare record: se giocherà la finale di domenica (cosa certa, a meno di infortuni) sarà il più giovane a farlo (superando Renato Sanches, 18 anni e 328 giorni). Ma in Spagna la Yamal-mania va oltre, e già si scommette su un suo gol decisivo (e in questo caso abbasserebbe di molto il limite di 20 anni e 64 giorni, oggi di Pietro Anastasi). Quanto alla rete di ieri, gli appassionati di numeri notano che anche il grande Diego Armando Maradona avrebbe dovuto aspettare 18 anni, sette mesi e tre giorni per festeggiare la prima rete con la maglia dell'Argentina, in una amichevole contro la Scozia, a Glasgow. Una generazione dopo un'altra stella argentina, Lionel Messi, sarebbe andata a segno per la prima volta, con la Croazia, a 18 anni, otto mesi e cinque giorni. Ed a 20 avrebbe tenuto tra le braccia uno Yamal di pochi mesi. Il segno del destino per un predestinato. (ANSA).

 

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