La Spagna si avvicina all'inedita finale dell'Europeo 2024 di domenica augurandosi di replicare al maschile l'ultimo precedente in cui ha affrontato l'Inghilterra con un trofeo internazionale in palio.
Era l'agosto dell'anno scorso, quando a Sydney la Roja vinceva il mondiale femminile battendo 1-0 le rivali, alla vigilia date per favorite.
A Euro 2024 è arduo fare pronostici su una sfida tra due delle nazionali più forti del mondo, che affonda le sue radici in una rivalità secolare, politica e per l'egemonia economica prima ancora che calcistica. Fin dal XVI secolo ha rappresentato lo scontro tra due mondi in rotta di collisione: sul piano religioso (Spagna cattolica contro Inghilterra protestante), commerciale (una concezione del mercato antica e arretrata, opposta al dinamismo di un'economia in espansione), militare (celebri gli scontri navali per il dominio dei mari, culminati nella battaglia di Trafalgar del 1805 che sancì la supremazia della Royal Navy).
Oggi resiste un po' la rivalità sportiva, così come opposte sono le direzioni da cui partono le rispettive concezioni del calcio. E' un confronto di stili. Da un lato gli inventori del possesso palla esasperato, del tiki-taka ricamato con una ragnatela di passaggi rasoterra che privilegiano l'abilità tecnica. Dall'altro l'equilibrio tra i raparti e l'aggressiva fisicità anglosassoni, abbinate alla proverbiale abilità nel gioco aereo. In due parole, più clava che fioretto.
Caratteristiche che negli ultimi tempi hanno però scoperto di vivere entro confini meno netti, grazie alla globalizzazione di schemi e soluzioni tattiche dovuta al respiro sempre più internazionale dell'allenatore moderno, che cresce a contatto con culture calcistiche diverse.
All'epilogo la Spagna arriva con alcuni numeri che la indicano comunque come favorita: sei partite su sei vinte contro tre vinte e tre pareggiate; 13 reti segnate contro 7; 108 tiri verso la porta avversaria (37 nello specchio) contro 66 (19); 255 palloni recuperati contro 225. D'altra parte, la squadra di De la Fuente ha il record del torneo sia per i falli commessi (83) che per quelli subiti (70), mentre quella di Southgate è meno fallosa (50) e costringe più spesso gli avversari a ricorrere alle maniere forti (84). Segno che entrambi i selezionatori sono usciti dagli schemi abituali per cercare strade nuove, in grado di sorprendere.
Spagna e Inghilterra si conoscono bene: si sono affrontate in 27 occasioni, con un bilancio di 13 vittorie per gli inglesi e 10 per gli spagnoli. Inghilterra in vantaggio anche nelle reti segnate: 45 contro 32. L'ultima sfida risale al girone della Nations League 2018-'19, quando gli inglesi si imposero 3-2 a Siviglia.