La delusione inglese, dopo la seconda sconfitta di fila in una finale europea, ha il volto afflitto e sofferente del suo capitano, Harry Kane, involontario ma inevitabile simbolo di una squadra di grande talento, che genera grandi aspettative ma continua a non vincere: proprio come il centravanti del Bayern Monaco, che ha Berlino ha collezionato la sua sesta finale persa in carriera. Se non è un record assoluto, poco ci manca.
Insomma, suo malgrado Harry Kane entra nella galleria del mito degli eterni secondi, al pari dell'Olanda del calcio, tre finali mondiali e zero titoli, di Raymond Poulidor, sette volte secondo al Tour de France, del pilota di Formula Uno Stirling Moss (tantissimi Gp vinti, ma nessun mondiale, o della velocista giamaicana Marlene Ottey, a cui le Olimpiadi sono rimaste stregate.
Quella del centravanti inglese e' una vera e propria maledizione: oltre 400 gol in partite ufficiali, e zero titoli.
Nonostante le maglie prestigiose indossate, e (talvolta) persino i favori del pronostico. Certamente non in Germania, dove l'Inghilterra non ha mai convinto e Kane - 66 gol in 97 presenze coi Tre Leoni - è stato tra i più criticati da stampa e tifosi.
I due gol segnati contro Danimarca e Slovacchia sono un bottino misero per Hurricane ("L'Uragano", il suo soprannome, risalenti a tempi migliori), che la scorsa estate - dopo 14 anni con la maglia del Tottenham - era emigrato in Germania per tentare di vincere un trofeo.
Con gli Spurs aveva già perso abbastanza: una Coppa di Lega (2014-15), una Champions League (2019, contro il Liverpool), una Carabao Cup (2021). Il Bayern paga 110 milioni di euro il suo cartellino, ma già alla prima occasione manca il trofeo: 12 mesi fa, nel caldo agostano, i bavaresi vengono travolti dal Lipsia che si aggiudica la Supercoppa di Germania. Preludio di una stagione agrodolce per Kane: segna 36 gol in 32 partite di Bundesliga, capocannoniere del campionato e prima Scarpa d'Oro in carriera (in totale 44 reti), ma il Bayern non solo viene eliminato in semifinale di Champions League (contro il Real Madrid), ma interrompe persino il suo incredibile filotto di 11 titoli nazionali consecutivi: è il Bayer Leverkusen a dominare la Bundesliga. Una beffa, paragonabile alla sconfitta ai rigori contro l'Italia, nella finale di Euro 2020. Si gioca a Wembley, i pronostici sono tutti per gli inglesi, Kane segna il suo rigore, ma è di Jorginho il punto esclamativo sulla notte londinese. Una delusione che Kane, e con lui un intero paese, sperava di emendare in Germania. Dove, però, l'attaccante si è presentato in una forma precaria, spesso sostituito allo scoccare dell'ora di gioco (anche in finale). Con i suoi sostituti (come Ollie Watkins) autori di gol fondamentali per il cammino inglese.
Pochi minuti dopo la finale contro la Spagna il centravanti inglese, pur ancora visibilmente provato dal risultato, è stato il primo (e tra i pochi) a presentarsi davanti alle telecamere.
Da vero capitano, apprezzato nello spogliatoio per la sua serietà, non si è sottratto, cercando a fatica quelle parole, che hanno composto il suo messaggio odierno, affidato ai social.
"Con il cuore spezzato, non siamo riusciti a raggiungere ciò per cui abbiamo lavorato duramente. È stato un torneo lungo e difficile, ma sono orgoglioso dei ragazzi e dello staff per essere arrivati alla finale. Alla fine, non abbiamo raggiunto il nostro obiettivo, e dovremo conviverci. Ma come sempre facciamo, ci rialzeremo, ci rispolvereremo, e saremo pronti per combattere di nuovo con la maglia dell'Inghilterra". Relegata alla sconfitta ormai da quasi sei decenni, condannando Kane alla medesima sorte di altri grandi attaccanti inglesi - come Gary Lineker e Alan Shearer - illustri perdenti con la maglia bianca e la Croce di San Giorgio appuntata al petto.
L'attesa sull'isola, dunque, è destinata a proseguire, nonostante le parole di incoraggiamento e stima rivolte da re Carlo III al ct Gary Southgate, ad un passo dall'addio, e alla squadra. "Vi invitiamo a tenere la testa alta - le parole del sovrano -. Conosciamo la vostra tristezza, ma anche il raggiungimento della finale è un grande risultato, ed è per questo che siete l'orgoglio di una nazione che continuerà a ruggire per i Tre Leoni". E perche' Kane, ora trentenne, interrompa la sua maledizione (ANSA).