La Repubblica Ceca non partecipa ai Mondiali dal lontano 2006 ma dalla sua costituzione, dopo la scissione della Cecoslovacchia nel 1993, è invece una presenza costante agli Europei, pur non avendovi mai ottenuto risultati di prestigio. Unica eccezione, la prima partecipazione, nel 1996, che culminò con la finale persa al Golden gol (di Oliver Bierhoff) con la Germania. In anni più recenti, i cechi hanno raggiunto i quarti nel 2012, dove furono eliminati a opera del Portogallo, con una rete di Cristiano Ronaldo in zona Cesarini. Nel 2016, alla sesta partecipazione di fila, i cechi non superarono il primo turno: a risultare determinante fu, come nel 2008, una disfatta contro la Turchia nel match conclusivo. Dopo aver mancato nuovamente il mondiale, arrivò poi la qualificazione a Euro 2020, nonostante un 5-0 subito dagli inglesi, peggiore rovescio di sempre della nazionale. Nella fase finale, il terzo posto nel girone bastò per qualificarsi agli ottavi, dove la Cechia battè a sorpresa l'Olanda per 2-0, ma poi uscì ai quarti, sconfitta 2-1 dalla Danimarca. Un altro passaggio a vuoto nelle qualificazioni a Qatar 2022 ha preceduto l'accesso non proprio facile a Germania 2024 - secondo posto dietro all’Albania, con sole quattro vittorie in otto gare -, ottenuto il quale, però, il ct Jaroslav Silhavi, in carica dal 2028, ha deciso di dare le dimissioni, dopo aver cacciato tre giocatori alla vigilia della sfida decisiva vinta contro la Moldavia. Il tecnico aveva infatti saputo che Coufal, Brabec e Kuchta a 48 ore dal match, invece che rimanere in ritiro, avevano passato il sabato sera in discoteca nel centro di Olomouc per partecipare a una festa durata tutta la notte. Così Silhavi, ottenuta la qualificazione, ha passato il testimone a Ivan Hasek. Questi, già ct per breve tempo nel 2009, ha trascorso la gran parte della carriera di allenatore negli Emirati, guidando poi per un paio d'annate il Libano e affronta quindi il torneo continentale senza tanta esperienza ad altissimo livello. Non si prospetta per l'ex nazionale - 55 le sue presenze con l'allora Cecoslovacchia - un cammino semplice, in un girone che comprende il Portogallo, la Turchia di Vincenzo Montella e la Georgia di 'Kvara'. La rosa attuale si basa principalmente sui blocchi delle due principali squadre della capitale, Slavia e Sparta Praga, e sono meno di un tempo i giocatori impegnati all'estero, tra i quali svetta il capitano, Tomas Soucek che milita nel West Ham ed è un pilastro nel centrocampo grazie alla sua abilità nel recuperare palloni e distribuire il gioco. C'è tanta qualità, ma ancora da venire del tutto in luce, nel giovane difensore dello Sparta Martin Vitik e nel coetaneo attaccante Adam Hlozek, che gioca in Germania nel Bayer Leverkusen insieme con Patrick Schick. L'attaccante, ex di Samp e Roma, è tornato in auge dopo tanti infortuni ed è deciso a essere protagonista dell'attacco ceco. Con la maglia numero 7, invece, agisce di solito Antonin Barak. trequartista della Fiorentina e unico giocatore di serie A nella lista. In difesa occhio alla coppia dello Slavia formata da David Zima e Tomas Vlcek. L'allenatore ha poi 'perdonato' Coufal e Kuchta, chiamando entrambi, mentre Brabec è rimasto fuori dalla lista per motivi tecnici.
La Rosa
Portieri: Vítězslav Jaroš (Sturm Graz), Matěj Kovář (Leverkusen) Jindřich Staněk (Slavia Praha).
Difensori: Vladimír Coufal (West Ham), David Douděra (Slavia Praha), Robin Hranáč (Viktoria Plzeň), David Jurásek (Hoffenheim), Ladislav Krejčí (Sparta Praha), Martin Vitík
(Sparta Praha), Tomáš Vlček (Slavia Praha), David Zima (Slavia Praha).
Centrocampisti: Antonín Barák (Fiorentina), Lukáš Červ (Viktoria Plzeň), Tomáš Holeš (Slavia Praha), Matěj Jurásek (Slavia Praha), Ondřej Lingr (Feyenoord), Lukáš Provod (Slavia Praha), Michal Sadílek (Twente), Tomáš Souček (West Ham), Pavel Šulc (Viktoria Plzeň).
Attaccanti: Václav Černì (Wolfsburg), Tomáš Chorì (Viktoria Plzeň), Mojmír Chytil (Slavia Praha), Adam Hložek (Leverkusen), Jan Kuchta (Sparta Praha), Patrik Schick (Leverkusen).
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