È quasi un esordio continentale quello della Serbia agli Europei in Germania, dato che nella sua unica apparizione, risalente al 2000, era denominata Serbia e Montenegro. Un'apparente anomalia, dato che i serbi sono dal 2006 invece riusciti sempre a raggiungere la fase finale dei Mondiali, con l'unica eccezione del 2014 in Brasile. Sorteggiata in un girone di Euro '24 con Inghilterra, Danimarca e Slovenia, la nazionale di Dusan Vlahovic allenata da Dragan Stojkovic ha dimostrato nelle qualificazioni di avere le qualità per provare ad evitare una prematura eliminazione. Grandi aspettative, in verità, c'erano anche ai Mondiali in Qatar, ma poi la Serbia è finita nella casella delle deluse e deludenti, eliminata nella fase a gironi. Il talento che allora aveva fatto guadagnare tanto credito ai balcanici è rimasto intatto e in Germania c'è l'occasione per rimetterlo alla prova. Il ct Stojkovic, l'ex Pixie 'regista' del Verona, incrocerà le dita ma questa volta potrebbe cominciare a mietere qualcosa dall'ottimo lavoro svolto dal 2021, quando ha cominciato a rifondare la nazionale con l'inserimento, costante e non più sporadico, di giocatori frutto di una delle migliori generazioni di talenti locali, e dall'enorme potenziale offensivo che, se ben armonizzato, è in grado di offrire grandi momenti di calcio spettacolo. Un esempio rimane SMS, ovvero Sergej Milinkovic-Savic, rimpianto dalla Lazio e diventato un trascinatore della nazionale, di cui fa parte anche il fratello portiere Vanja, del Torino, che ha conquistato la titolarità grazie anche al fatto che il romanista Mile Svilar ha rifiutato la chiamata da Belgrado avendo scelto il Belgio. Ora invece il posto glielo insidia Petrovic, n.1 rivelazione del Chelsea. Ma oltre i due Milinkovic, basta fare i nomi i Vlahovic ("Dusan può diventare come Haaland: dipenderà da lui. Per me ha tutto per essere il numero 1 al mondo, a partire da uno spirito vincente e una fame infinita", dice di lui Stojkovic), dell'altro bomber Aleksandar Mitrovic, di Dusan Tadic, che nonostante i 35 anni ha avuto un grande impatto nel Fenerbahce, e Filip Kostic per capire il possibile impatto che la Serbia può avere su una partita. Il nutrito gruppo di giocatori di serie A, che comprende anche Milenkovic della Fiorentina, Radonic e Ilic del Toro, Radic del Sassuolo (appena retrocesso in B) e un altro giovane talento come l'udinese Samardzic, sarà utile a rendere più pratico il gruppo, riducendo ll rischio di sbandate. E occhio in difesa a Pavlovic del Salisburgo, un altro pezzo pregiato fra i molti che il club targato Red Bull mette da anni in vetrina.
La Rosa:
Portieri: Vanja Milinković-Savić (Torino), Đorđe Petrović (Chelsea), Predrag Rajković (Mallorca).
Difensori: Srđan Babić (Spartak Moskva), Nikola Milenković (Fiorentina), Filip Mladenović (Panathinaikos), Strahinja Pavlović (Salzburg), Uroš Spajić (Crvena zvezda), Nemanja Stojić (Crvena zvezda), Miloš Veljković (Werder Bremen).
Centrocampisti: Veljko Birmančević (Sparta Praha), Mijat Gaćinović (AEK Athens), Nemanja Gudelj (Sevilla), Ivan Ilić (Torino), Saša Lukić (Fulham), Nemanja Maksimović (Getafe), Srdjan Mijailović (Crvena zvezda), Sergej Milinković-Savić (Al-Hilal), Lazar Vujadin Samardžić (Udinese).
Attaccanti: Luka Jović (Milan), Filip Kostić (Juventus), Aleksandar Mitrović (Al-Hilal), Petar Ratkov (Salzburg), Dušan Tadić (Fenerbahçe), Dušan Vlahović (Juventus), Andrija Živković (PAOK).
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