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L’Austria con Rangnick ct cerca gloria senza Alaba

Difensore del Real non ci sarà, il trascinatore diventa Sabitzer

Una formazione iniziale dell'Austria

Redazione Ansa

Dalla 'Squadra delle meraviglie' è passato quasi un secolo: la compagine che il mitico Hugo Meisl riuscì ad allestire ha lasciato spazio ad ambizioni sempre meno tangibili, aprendo un limbo di sogni svaniti e di progetti mai realizzati. L'Austria del calcio che, negli anni Trenta, trovava sempre l'Italia fra sé e la gloria (sconfitta nella semifinale del Mondiale 1934, a Roma, ma anche nella finale delle Olimpiadi 1936, a Berlino), non è più riuscita a ripetere certe imprese e nemmeno ritagliarsi una dimensione internazionale. Lo dimostrano le rare partecipazioni ai Mondiali, l'ultima nel 1998, e agli Europei, la prima delle quali solo nel 2008, e come Paese organizzatore con la Svizzera. Quella attuale è la terza consecutiva dopo il torneo del 2016, terminato già al primo turno, e del 2020. Il miglior risultato è proprio l’ultimo, dove ha ottenuto per la prima volta il pass per gli ottavi di finale, ma per gli austriaci l’avventura si è chiusa al primo turno ad eliminazione diretta contro l’Italia che ha conquistato poi il titolo. L'anno successivo, mancata la qualificazione ai Mondiali, la federazione ha affidato la panchina al tedesco Ralf Rangnick, che è riuscito a qualificarsi per la Germania ottenendo sei vittorie, un pareggio ed una sconfitta, entrambi col Belgio, che si è imposto 3-2 a Vienna nella sfida decisiva per il primo posto. Le sue performance alla guida dell'Austria hanno attirato su di lui l'interesse del Bayern, ma il 65enne 'profeta' del pallone in passato nel mirino anche del Milan ha declinato le offerte provenienti da Monaco. L’Austria affronterà il torneo continentale senza uno dei suoi giocatori più importanti, David Alaba, il centrale del Real Madrid che lo scorso dicembre ha subito un grave infortunio al ginocchio sinistro e si è dovuto operare. E il problema infortuni, che riguarda anche il portiere Schlager del Salisburgo, è sempre stato un fattore chiave anche per l'altro faro della squadra, l'interista Marco Arnautovic, che sembrava sul punto di voler mollare l nazionale ma poi si è ricreduto perché vuole battere il record di reti appartenente a Toni Polster con 44 centri. Se però starà bene, l'attaccante neocampione d'Italia avrà un ruolo importante, per esperienza ed impatto, sul gioco austriaco. A centrocampo, un mix fra giocatori giovani e di esperienza garantisce al ct la possibilità di variare modulo per un gioco più di contenimento o più offensivo, sfruttando le qualità di elementi come Baumgartner, un vero jolly, e Laimer. Spiccano nella rosa anche la qualità di Sabitzer, altro giocatore che già al Lipsia era stato coltivato da Rangnick e quest'anno è stato grande protagonista nel Borussia Dortmund (dando ragione a José Mourinho che lo avrebbe voluto nella Roma), e il fiuto del gol di Gregoritsch. Il sorteggio non è stato troppo favorevole per l'Austria, che si troverà di fronte in primis la Francia, oltre alla sempre temibile Olanda e alla Polonia.

La Rosa:

Portieri: Niklas Hedl (Rapid Wien), Heinz Lindner (Union SG), Patrick Pentz (Br›ndby).

Difensori: Flavius Daniliuc (Salzburg), Kevin Danso (Lens), Philipp Lienhart (Freiburg), Phillipp Mwene (Mainz), Stefan Posch (Bologna), Leopold Querfeld (Rapid Wien), Gernot Trauner (Feyenoord), Patrick Wimmer (Wolfsburg), Maximilian Wöber

(Mönchengladbach).

Centrocampisti: Christoph Baumgartner (Leipzig), Florian Grillitsch (Hoffenheim), Marco Grüll (Rapid Wien), Florian Kainz (Köln), Konrad Laimer (Bayern München), Alexander Prass (Sturm Graz), Marcel Sabitzer (Dortmund), Romano Schmid (Werder Bremen), Matthias Seidl (Rapid Wien), Nicolas Seiwald (Leipzig).

Attaccanti: Marko Arnautović (Inter), Maximilian Entrup (Hartberg), Michael Gregoritsch (Freiburg), Andreas Weimann (West Brom).

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