Innovazione e tecnologia, contenuti che vengono espressi anche dalle regioni, e al centro il concetto di sostenibilità - che significa "recuperare i materiali e non sprecare". A spiegarlo è Mario Cucinella, l'architetto del Padiglione Italia, in occasione della visita istituzionale al cantiere italiano, organizzata per i media internazionali, ricordando anche la collaborazione con due grandi imprese giapponesi nel processo di costruzione, la Nomura e Nishio Rent, caratterizzata da una visione dell'architettura in ottica rigenerativa.
"Un padiglione come manifesto di sostenibilità, certificato carbon free, e la scelta di costruirlo tutto di legno va in quella direzione di poterlo montare e poi smontare". L'idea è quella di un "grande hangar della conoscenza", ribadisce Cucinella, con tre elementi principali che sono la storia dell'Italia: il teatro per accogliere i visitatori, una ampia piazza come luogo dell'incontro, e un grande giardino che rappresenta un connubio tra le due culture, con l'aiuto dell'architetto giapponese Sou Fujimoto. "Oggi abbiamo finito la parte delle strutture, e in gennaio cominceremo la costruzione del teatro e del giardino. Siamo al 70% del padiglione costruito".
Innovazione che viene anche da una lunga tradizione italiana con l'uso del legno, ricorda ai media l'architetto italiano, e in cui - oltre alla bellezza e al gusto italiano, convivono etica e sostenibilità. "Oggi la tecnologia dell'incollaggio del legno ha permesso di costruire anche edifici molto grandi. E poi il legno è un materiale che ha imprigionato la CO2, quindi importante per il bilancio delle emissioni". Il progetto vuole dare al visitatore l'impressione che si visiti un palazzo, conclude Cucinella, dove si vede sempre la struttura. "Il soffitto in legno è stato segnalato per restare a vista, ed essere guardato come un antico palazzo del 500 italiano".
Cucinella, la sostenibilità al centro del Padiglione Italia
'Sarà come guardare un antico palazzo del '500 italiano'