(ANSA) - TRIESTE, 1 GIU - La Fim Cisl lancia l'allarme su un
comparto sempre più colpito dai prezzi al rialzo delle materie
prime per la produzione dell'acciaio. Il rincaro dei minerali di
ferro e delle ferroleghe si è attestato a +40%, superando la
soglia dei 100 dollari per tonnellata, dato che se continuasse a
crescere, metterebbe a repentaglio gran parte delle marginalità
che servono alle aziende per esistere.
"La situazione delle aziende che seguiamo - denuncia per la
Fim Cisl Udine, Francesco Barbaro - rischia di riportare il
settore in grave crisi. Non sono solo i rincari della materia
prima a preoccupare, ma anche la produzione cinese che è ai
massimi storici, vicina a superare la produzione del miliardo di
tonnellate già nel 2019". Le aziende siderurgiche locali corrono
ai ripari con programmi di ferie forzate per scongiurare la Cig.
"Monitoriamo - spiega Barbaro - cercando di evitare utilizzi
impropri di ferie, che rischiano di far pagare ai lavoratori con
le loro tasche, questa fase, speriamo transitoria".
Siderurgia: Fim-Cisl Fvg,congiuntura difficile,ferie forzate
Barbaro, monitoriamo situazione per evitare usi impropri