(ANSA) - TRIESTE, 13 AGO - "Ogni giorno lavoro per tornare
meglio di prima. Per recuperare.
L'importante è guardare avanti". A parlare è Federico Cerne,
35enne triestino che, quella mattina del 14 agosto del 2018
insieme con la fidanzata, Rita Giancristofaro, al momento del
crollo stava percorrendo il ponte Morandi di Genova. Da quel
volo nel vuoto e dalle macerie - sotto le quali persero la vita
43 persone - Federico ne è uscito con diverse fratture in più
parti del corpo e ha subito sei interventi. "E non è ancora
finita. Spero, che il prossimo sia l'ultimo", spiega il giovane
che si trovava in Liguria in vacanza.
Schivo e riservato, Federico evita di guardare indietro. Lui
stesso preferisce non essere definito "un sopravvissuto" o "un
miracolato". Ma da quell'inferno ne è uscito vivo, e lui stesso
ammette: "ho sempre pensato che la vita fosse meravigliosa, ma
ora mi gusto e apprezzo ancora di più ogni suo momento". (ANSA).
Crollo ponte: Federico Cerne, guardare indietro non serve
Trentacinquenne triestino si racconta 1 anno dopo tragedia