(ANSA) - TRIESTE, 7 APR - In che modo riusciamo a stare in piedi? Come è possibile che un archetto facendo attrito su di una corda riesca a far suonare un violino? La fisica dell'attrito potrebbe sembrare ''un argomento abbastanza noioso, basato su osservazioni empiriche, iniziate da Leonardo e seguite da altri personaggi illustri'', ma capire come funziona l'attrito e, soprattutto, provare a controllarlo, può fare la differenza in molti campi.
Crepaldi, leggiamo per capacità associare eventi
Non è una forma di evoluzione biologica
(ANSA) - TRIESTE, 2 APR - Siamo tutti bravi lettori? Il merito è dell'apprendimento statistico, ovvero della capacità del cervello di associare eventi vicini nel tempo, in questo caso le lettere. E' quanto mira a dimostrare uno studio avviato nel 2016 da un team di ricercatori della Sissa di Trieste e che si sta avviando alle battute finali.
Il progetto, sostenuto dal Consiglio europeo della Ricerca, è uno dei Grant ricevuti negli anni dalla Scuola. "Parte da una domanda apparentemente banale - spiega Davide Crepaldi, neuroscienziato - 'come facciamo a essere così bravi lettori'.
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La lettura è stata inventata 'poco tempo fa' nella storia dell'umanità, quindi è poco probabile che sia una capacità evoluta biologicamente". Qual è il segreto? Secondo la ricerca, per leggere "il cervello ricicla capacità di apprendimento statistico che ha evoluto biologicamente nei millenni. Se due eventi avvengono vicini nel tempo il cervello tende ad associarli. L'idea è che questo venga applicato alla lettura con l'associazione di lettere".