Friuli Venezia Giulia

Coronavirus: Ferretti, individuare subito persone a rischio

Colloquium alla Sissa. Ruffo, formati grandi ricercatori

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 24 APR - Dati epidemiologici mostrano che il tempo impiegato nell'individuare le persone a rischio è fondamentale per il controllo dell'epidemia e che poche ore possono fare un'enorme differenza. Il vantaggio principale del 'contact tracing' tramite app è che si possono rintracciare le persone che sono state esposte e rischiano quindi di essere state infettate in tempi molto brevi. Questi individui rischiano a loro volta di trasmettere il virus per cui prima si individuano, prima si blocca la diffusione del contagio. ciò rende questo strumento altamente efficace rispetto ai metodi tradizionali a cui comunque va affiancato. E' la riflessione che Luca Ferretti, del Big Data Institute di Oxford, ha espresso nel corso di un webinar Sissa-Ictp Colloquium con gli studenti.
    Per questo motivo, secondo Ferretti, il contact tracing tramite app potrebbe permettere di controllare l'epidemia e dovrebbe essere centrale nella risposta al COVID19 soprattutto in un possibile scenario in cui il coronavirus non sparirà definitivamente ma potrebbe ritornare. Il ricercatore ha premesso, però, che, perché lo strumento funzioni, è importante anche che velocità ed efficacia dei test diagnostici siano ottimali. Supporto pubblico, fiducia, adozione della app da parte dei cittadini e rispetto delle sue indicazioni sono altrettanto fondamentali. Ovviamente, non conoscendo ancora molte cose di questa Pandemia, il tracciamento tramite app non va considerata come l'unica soluzione ma come parte di una strategia integrata che preveda anche sorveglianza epidemiologica, prevenzione del rischio, test nelle comunità, tracciamento degli hot spot, lockdown locali, il distanziamento fisico.
    Ferretti è uno dei 'figli' della Sissa di Trieste dove arrivò, dopo la laurea alla Scuola Normale Superiore, per un dottorato in fisica teorica delle particelle. Proprio sulle persone formate alla Scuola Internazionale di Studi Superiori Avanzati è intervenuto, a margine, il direttore della stessa Sissa, Stefano Ruffo, sottolineando quanto nella scuola da lui diretta "in 40 anni siano stati coltivati campi di ricerca interdisciplinari e innovativi, attività coniugata a un master in comunicazione della scienza, giornalismo scientifico". E' per questo che "quando si verifica la necessità di analizzare il dato, di capire il numero, emergono figure nei media che in gran numero si sono formati alla Sissa". Ruffo ha fatto i nomi ad esempio di Paolo Giordano, Vittoria Colizza, Alessandro Vespignani, Guido Sanguinetti. Ruffo ha indicato il contributo dato dalle persone formate alla Sissa al dibattito in corso sulla pandemia: "Tanti sono autori di numerosi articoli su magazine e quotidiani nazionali in quanto voci esperte, contribuendo a un'informazione scientifica di qualità". (ANSA).
   

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