(ANSA) - TRIESTE, 31 MAR - "Il vero male del nostro Paese è l'incapacità di valorizzare il talento, soprattutto quello dei giovani e delle donne. Il sistema universitario italiano è percepito come chiuso e impermeabile dai brillanti giovani, italiani e stranieri, che in questi anni hanno scelto di non fare la loro carriera in Italia". Lo ha detto il Direttore della Scuola internazionale di studi superiori avanzati di Trieste (Sissa), Stefano Ruffo, nel suo discorso di inaugurazione del 42/o anno accademico.
Ruffo si è soffermato su due elementi fondamentali: il merito, appunto, e l'equità, che "deve essere il principio cardine nella selezione degli studenti, facendo attenzione a non privilegiare gli studenti provenienti dalle famiglie più agiate". Ne discende che "è estremamente importante che il Paese continui ad investire in Atenei che pratichino l'eccellenza nella formazione e nella ricerca e che, allo stesso tempo, sostengano gli studenti più meritevoli".
Da questo punto di vista, alla Sissa in 42 anni hanno conseguito il Diploma di PhD, equivalente al dottorato italiano, 1477 giovani ricercatrici e ricercatori, un terzo di questi stranieri e un terzo donne, provenienti da tutti i continenti e da 80 paesi, tra cui Cina, India, Iran, Russia, Argentina, Polonia, Vietnam. Nell'anno accademico 2020/21 sono 291 gli studenti iscritti (73 immatricolati al primo anno), dei quali 99 gli stranieri e 76 le donne, di questi buona parte non europei.
Negli anni la Sissa ha ottenuto 25 progetti del prestigioso European Research Council (ERC), classificandosi tra le migliori Istituzioni in Europa, soprattutto considerando la sua taglia ridotta, circa 80 docenti. (ANSA).
Università: Messa, fuori da schemi per ottenere l'eccellenza
La ministra a inaugurazione anno accademico Sissa di Trieste
TRIESTE (ANSA) - TRIESTE, 31 MAR - "Per puntare all'eccellenza serve avere quel guizzo che consente di pensare in modo non convenzionale, per cambiare schema anche negli investimenti sulle persone e sulle loro competenze rispetto a come si è sempre fatto". E' stato questo il messaggio inviato dal ministro dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, nel corso dell'inaugurazione dell'anno accademico della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati - Sissa di Trieste. Un messaggio che per problemi tecnici non è stato possibile venisse esposto dalla stessa ministra ed è stato per questo letto dal Direttore della Sissa, Stefano Ruffo. "Come sistema Paese dobbiamo trovare il modo di fare, oggi, questo salto 'non convenzionale'. L'Italia, purtroppo, al momento, è lontana dalla media europea per investimenti in ricerca e innovazione: il nostro 1,4% del Pil è significativamente distante dal 3% della Germania, e dal 2013 la nostra spesa pubblica per ricerca e sviluppo è in calo. Questo andamento, forse per la prima volta, si può, oggi, davvero invertire con politiche integrate per la formazione terziaria, la ricerca e l'innovazione", ha proseguito la ministra Messa. Sottolineando come l'eccellenza necessiti di scambi e di relazioni, sia ponte tra saperi consolidati e sperimentali, tra generazioni di scienziati, tra culture e sensibilità diverse, la titolare del dicastero ha sottolineato che "a queste idee di eccellenza si ispirano le politiche comunitarie e nazionali sulla ricerca e l'alta formazione. E anche le attività della Sissa", un "punto di forza per la ricerca italiana nel contesto internazionale". Tra le sfide più ambiziose da affrontare, "c'è sicuramente la crescita equa e inclusiva: Quando parliamo di ecosistemi dell'innovazione stiamo pensando a progetti per recuperare e valorizzare la capacità della ricerca e sue infrastrutture di diventare attori chiave nei processi di rigenerazione e qualificazione urbana. Una vera sfida sociale, oltre che scientifica ed economica". Alla cerimonia, online e alla quale hanno partecipato più di 300 persone, è intervenuta anche un'ex studentessa e sono stati consegnati premi al personale e agli studenti e alle studentesse della Scuola. Ha chiuso l'evento un brano dello spettacolo di Diana Hobel "Paolo Budinich e i paradossi dell'avventura". (ANSA). DO/ S0B QBXB
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