(ANSA) - TRIESTE, 22 LUG - Il nostro sistema visivo è in
grado di trattenere le informazioni acquisite in movimento e
offrirci così una visione stabile del mondo esterno, senza dover
elaborare da capo a ogni passo l'immagine di oggetti e persone
per poterli riconoscere. È questo il risultato di uno studio
condotto dalla Sissa di Trieste in collaborazione con
l'Università della Pennsylvania e l'Università Cattolica di
Leuven, pubblicato sulla rivista 'Nature Communications'.
"Una delle grandi sfide di tutti i sistemi sensoriali è
quella di mantenere una
rappresentazione stabile del mondo esterno, nonostante i
continui cambiamenti che avvengono attorno a noi. Questo vale
anche per il sistema visivo", spiega Davide Zoccolan, direttore
del Laboratorio di neuroscienze visive della Sissa. "Basta
guardarsi intorno - prosegue Zoccolan -: oggetti, animali,
persone che si muovono. Noi stessi ci muoviamo. Questo provoca
fluttuazioni molto rapide dei segnali acquisiti dalla retina e
fino ad ora non era chiaro se lo stesso tipo di variazioni
caratterizzassero le strutture più profonde della corteccia
visiva, dove l'informazione viene integrata ed elaborata. Se
così fosse vivremmo in una condizione di grande instabilità".
Per comprendere il fenomeno, i ricercatori hanno esaminato i
segnali generati dai neuroni presenti nelle diverse aree visive
corticali di alcuni roditori in seguito a stimoli visivi di tipo
dinamico. Gli studiosi hanno quindi analizzato i segnali
registrati nelle diverse aree della corteccia visiva e hanno
applicato modelli matematici per mettere in relazione le
immagini nei filmati con l'attività dei singoli neuroni, al fine
di comprendere se i segnali neurali evolvono secondo scale
temporali diverse.
Indipendentemente dal tipo di stimoli visivi, i risultati
sono stati gli stessi:
"Abbiamo osservato una maggiore persistenza dei segnali
acquisiti negli strati più profondi - conclude lo scienziato -,
una sorta di 'costanza percettiva' che garantisce una certa
stabilità all'informazione eliminando le fluttuazioni osservate
negli strati più superficiali". (ANSA).
Come occhio ha visione stabile in movimento,studio lo spiega
Pubblicato su rivista 'Nature' e condotto anche da Sissa Trieste