(di Francesco De Filippo)
(ANSA) - GORIZIA, 20 DIC - Dal Museo di Santa Chiara, in
centro, gli studenti di architettura di Gorizia (Università di
Trieste) si spingono all'esterno e, in un tentativo di
vivificare Gorizia, si impossessano di spazi non occupati a
livello stradale per farne vetrina dei loro progetti di
riqualificazione urbana. Dunque occupano locali di negozi che
hanno chiuso lungo una arteria un tempo principale, oggi
dimenticata dopo che il cuore della città si è trasferito
altrove, via Carducci, la cosiddetta 'via dei signori'.
Alla mostra di progetti di riqualificazione urbana 'Sensitive
Areas' allestita al Museo, insieme con gli studenti
dell'Università di Lubiana per stimolare una "ricucitura"
urbanistica fra Gorizia e Nova Gorica (Slovenia), città separate
da un confine, ora si associa un altro luogo espositivo, esterno
alla 'sacralità' di un museo, via Carducci appunto. E' stato
necessario stipulare una specifica convenzione, però, tra Comune
di Gorizia, Ater e Università di Trieste, e fino alla fine di
maggio al posto dell'armeria di un tempo, e di altri locali dove
una volta c'era un fiorente commercio, in vetrina campeggiano
planimetrie, plastici con sottopassi e linee dritte tirate da un
luogo all'altro della città per nuove prospettive, modelli di
nuovi edifici.
"Gli studenti lavorano anche con la parte tecnica, con gli
assessorati, con la Soprintendenza, così possono rendersi conto
delle procedure e delle eventuali difficoltà, non lavorando in
astratto", ha spiegato l'assessora all'Università del Comune di
Gorizia, Chiara Gatta
Rientrando al museo, Sensitive areas, resterà aperta fino al
21 gennaio; è una mostra di laboratorio RRR Lab con numerosi
spunti. E' il caso di "Tales from Solkan: a new landscape
scenario" dove la cava di Salcano (Solkan in sloveno), già uno
spettacolo ingegneristico-industriale, con pochi ma sapienti
ritocchi architettonici diventa luogo dove gli spettacoli si
svolgono. Per non parlare del Polo intermodale di Gorizia o di
villa Ritter o di villa Frommer, o degli interventi a Lubiana.
In occasione del seminario "Considerazioni stratigrafiche"
organizzato nell'ambito delle iniziative collaterali, è giunto
in visita il sindaco di Nova Gorica, Klemen Miklavič. Tra
queste, all'installazione artistica 'nomade' Dante Hub era
presente anche Paolo De Grandis, che ha curato in passato i
padiglioni della Biennale di Architettura di Venezia,
coinvolgendo artisti come Yoko Ono, Keith Haring, Julian
Schnabel. (ANSA).
Mostre: Gorizia rinasce a nuova vita con progetti studenti
Allievi atenei Trieste e Lubiana espongono Museo e in strada