(ANSA) - ROMA, 13 FEB - Essere la voce di chi alla propria
voce ha dovuto rinunciare. Essere il punto di connessione tra
chi non può parlare e chi, invece, è libero di ascoltare.
A portare Be My Voice nelle sale italiane sarà la Tucker Film
insieme al Pordenone Docs Fest - Le Voci del documentario, dove
ha conquistato il Premio del pubblico. La data scelta per
l'uscita è, simbolicamente, lunedì 7 marzo, alla vigilia della
Giornata internazionale della donna.
Masih Alinejad è l'esempio per milioni di donne iraniane che si
ribellano contro l'hijab forzato: guida uno dei più grandi atti
di disobbedienza civile nell'Iran di oggi e usa la sua libertà
in esilio per dare voce alla protesta nel suo paese d'origine.
Una guerriera lontana dalla sua terra (oggi vive sotto
protezione negli Stati Uniti) ma non dall'anima del suo Paese,
che lotta da anni contro ogni limitazione dei diritti civili,
per il rispetto delle donne. Masih rischia la vita e nemmeno una
quotidianità così dolorosa e precaria basta a zittirla, usa
quotidianamente i profili social per raccontare la propria
battaglia, aggiornare i suoi connazionali e non solo - più di 6
milioni di persone la seguono su Instagram.
In Be My Voice sono raccolte testimonianze e video inediti, che
portano ad altissimo ritmo dentro un fronte di battaglia che
conosciamo ancora troppo poco.
La battaglia del popolo iraniano è combattuta anche dalla
regista Nahid Perrson, che segue l'attivista tra le scene del
documentario. Nel 2007 Perrson è stata arrestata e imprigionata
con l'accusa di aver infamato il proprio Paese mentre girava uno
dei suoi documentari più famosi, sulla storia di alcune
prostitute in Iran, Prostitution Behind the Veil nel 2004.
(ANSA).
Be My Voice, arriva docu su condizione femminile in Iran
7 marzo film sull'attivista Masih Alinejad, ora protetta in Usa