(ANSA) - TRIESTE, 02 OTT - Un centinaio di persone si sono
ritrovate oggi, a San Dorligo della Valle (Trieste), allo
sbocco dell'ultimo tratto della rotta balcanica che profughi e
migranti percorrono per arrivare in Europa, per una marcia di
solidarietà promossa dal Comitato 3 Ottobre in occasione della
Giornata Nazionale in Memoria delle vittime dell'immigrazione.
Lungo il sentiero, tutto nel bosco, è facile trovare - ha
spiegato il sindaco Sandy Klun - abiti e sacchi a pelo
abbandonati: chi ha percorso centinaia di chilometri, spesso
rischiando di essere rimandato indietro oltre l'ultima
frontiera, lascia qui i vestiti usati per indossarne di puliti,
sperando così di passare quasi inosservato.
I partecipanti alla marcia calzavano guanti e portavano
sacchi di plastica per raccogliere quelle spoglie di fatica,
speranza e sofferenza, mentre camminavano in senso inverso fino
al primo comune sloveno oltre confine.
"La rotta balcanica - ha detto Gianfranco Schiavone,
rappresentante del Comitato 3 Ottobre e presidente del Consorzio
Italiano di Solidarietà (Ics) di Trieste - è percorsa da persone
che vengono da Afghanistan, Iraq, Siria, Iran e Pakistan: spesso
fuggono da Paesi in cui la violenza è devastante, ma sulla loro
strada vi è un enorme rischio di subire violenze, soprusi,
respingimenti illegali". Tra il 2020 e il 2021, ha ricordato,
"anche Italia e Slovenia hanno svolto un ruolo in tali
respingimenti, e questo nel 'silenzio ovattato' di molta parte
dell'opinione pubblica di Trieste. Ma anche ora - ha concluso
Schiavone - problemi rimangono in particolare sul fronte
dell'accoglienza".
Alla marcia hanno partecipato tra gli altri il consigliere
regionale ed ex sindaco di Udine Furio Honsell, il presidente
del Centro Balducci Paolo Iannacone - e Daniela
Schifani-Corfini, presidente della Fondazione Luchetta Ota
D'Angelo Hrovatin. Alla Rotta balcanica è infatti dedicato un
premio giornalistico che sarà aggiunto alle sezioni già previste
dal Premio Internazionale Marco Luchetta. (ANSA).
Migranti: marcia tra Slovenia e Italia in memoria vittime
Profughi subiscono spesso violenze devastanti