(ANSA) - TRIESTE, 14 OTT - "Camminare ci permette di
respirare, di metterci in un ritmo che ci permette di fare
chiarezza su ciò che pensiamo. Se camminiamo dentro la natura,
beh allora lì tutto cambia.
Per Nacci, "il camminare e il cammino non sono la stessa
cosa. Camminare è uno strumento attraverso il quale ci mettiamo
in cammino. Il cammino è un'esperienza che stravolge tutto, è
stravolgente e travolgente. È un viaggio all'ennesima potenza".
Il poeta viandante Luigi Nacci ha insomma condiviso "il sapore
del cammino lento e meditato" di rientro "da un percorso tra le
vigne e la storia del Collio e dei Colli Orientali". Ma c'è
anche un obiettivo per ciascuno: "Far riemergere la parte nomade
che tutte le persone possiedono. Pagine nelle quali il potente
privilegio del cammino porta a esplorare se stessi e il mondo
per essere liberi".
L'appuntamento è stato anche un'occasione per visitare la XI
Biennale d'Arte "Giovanni Barbisan. Un classico nella modernità"
allestita nel complesso abbaziale. (ANSA).
Libri: camminare e cammino, viaggio dentro e fuori di Nacci
I Colloqui Abbazia. Viaggio nella carta geografica Livio Felluga