Friuli Venezia Giulia

Pasolini100: studiosi a Casarsa, 'lasciò eredità multiformi'

'Intellettuale è un classico contemporaneo'

Redazione Ansa

(ANSA) - PORDENONE, 05 NOV - "Non si può parlare di una lezione e di un'eredità ma di lezioni e di eredità multiformi com'era multiforme l'opera di Pasolini e poliedrico il suo pensiero intellettuale": è uno dei concetti emersi dalla tavola rotonda che ha concluso a Casarsa della Delizia (Pordenone) il convegno annuale "Pasolini 100. Ieri. Oggi. Domani", organizzato dal Centro studi Pasolini e curato da Maria Locantore. Al centro del dibattito la figura dell'intellettuale definito un "classico contemporaneo". Condotto da Rino Caputo, all'incontro hanno partecipato anche Renzo Paris, uno dei maggiori poeti e romanzieri contemporanei, che ha testimoniato la sua conoscenza diretta di Pasolini e Moravia, e la giornalista Maria Latella. Il confronto fra intellettuali, giornalisti e scrittori -fra gli altri anche Paolo Desogus, Mirella Armiero, Massimo Raffaelli, Andrea Di Consoli - si è soffermato anche sul Pasolini che negli anni '70 scriveva sul Corriere della Sera rompendo il confine del conformismo e rivelandosi rivoluzionario.
    "Al punto tale - queste le conclusioni - che anche il suo agire politico per alcuni è letto come atteggiamento totalmente politico ideologico, per altri totalmente pre-politico, per altri ancora impolitico, nel senso che mantiene una distanza da quella che è la politica dei nostri giorni mentre lui aveva teorizzato che l'Italia si sarebbe spoliticizzata. Questo ci dà ancora una volta l'idea ma anche la conferma che il pensiero di Pasolini lo possiamo iscrivere in una classicità, perché ha compiuto 100 anni, ma allo stesso tempo è di una stravolgente contemporaneità, quindi potremmo definirlo un classico contemporaneo". (ANSA).
   

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