(ANSA) - TRIESTE, 29 NOV - Un cramar (la parola friulana per
indicare i mercanti ambulanti transfrontalieri carnici che
attraversavano le Alpi a piedi), una pastora, un falegname e una
tessitrice. Sono i personaggi rappresentativi delle tradizioni
della montagna friulana entrati a far parte della scena della
natività che addobberà dal 3 dicembre piazza San Pietro in
Vaticano.
E' altissimo il valore simbolico dell'opera. In particolare
per il fatto che la culla del bambino Gesù è stata costruita con
un'enorme radice di un albero abbattuto dalla tempesta Vaia, che
ha devastato i boschi delle montagne del Friuli Venezia Giulia,
Veneto e Trentino Alto Adige. Un simbolo di rinascita. Nessun
albero è stato abbattuto per la realizzazione delle statue.
La cerimonia di accensione degli addobbi sarà accompagnata da
musica prodotta dal coro polifonico di Ruda (Udine). Una
delegazione incontrerà il Papa, portandogli doni tra cui alcuni
oggetti tipici friulani: un paio di scarpez, le pantofole
tradizionali friulane, realizzate a mano, e una coperta ricamata
con la scritta 'Mandi', il saluto friulano che secondo alcune
etimologie deriva dal latino 'mane deo', 'rimani con dio'.
Il governatore Fedriga farà parte della delegazione che sarà
ricevuta in Vaticano. In conferenza stampa ha sottolineato
l'importanza per il turismo della "presenza del presepe di
Sutrio a Roma": "avrà ricadute rilevanti per la valorizzazione
della montagna", visto che il presepe £una
volta terminate le festività, verrà riportato a Sutrio per
essere nuovamente esposto". (ANSA).
Natale: personaggi carnici nel Presepe in piazza San Pietro
Realizzato in legno, usato albero abbattuto da Vaia per la culla