Friuli Venezia Giulia

Contrabbando: rapporto, 19% commercio sigarette Fvg illecito

Superata media italiana. Incide prossimità mercato solveno

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 16 DIC - Raggiunge quota 19% e supera la media italiana del 2,2% il commercio illecito di sigarette in Friuli Venezia Giulia. La regione sconta "la prossimità del mercato sloveno, storicamente caratterizzato da prezzi più bassi per le sigarette rispetto al mercato italiano". E' quanto emerge dal primo "Rapporto sul commercio illecito nel settore tabacco e E-cig", realizzato dalla Fondazione Osservatorio Agromafie, in collaborazione con Eurispes e Philip Morris Italia, e presentato oggi a Trieste su iniziativa della Fondazione e di Coldiretti Trieste.
    Il Rapporto è frutto del lavoro svolto dal Tavolo Maciste (Monitoraggio Agromafie Contrasto Illecito Settori Tabacchi e E-cig), coordinato dalla Fondazione e che ogni anno coinvolge protagonisti del settore per restituire un quadro esaustivo del fenomeno criminale nel settore del tabacco. Secondo gli ultimi dati rilevati, nel 2021 l'Italia si è confermata come best practice a livello europeo, con un consumo di 1,4 miliardi di sigarette illecite, pari al 2,2% del totale, rispetto a una media europea dell'8,1%. Vi è stato inoltre un calo di 1,2 punti percentuali rispetto al 2020, a fronte di un trend europeo in crescita di 0,3%. A livello nazionale il mancato gettito legato all'illecito è stato di 272 milioni (-36% rispetto al 2020, pari a un recupero di circa 100 milioni su base annua).
    "L'Italia - ha spiegato Marta Lazzaroni, responsabile sede Eurispes in Lombardia - è tra i principali produttori europei di tabacco in Ue, con oltre 59.000 tonnellate e con circa 14mila ettari coltivati: è interesse del nostro Paese sia difendere la qualità del prodotto sia impedire l'accesso di un tabacco contraffatto che inquini il mercato. Questo non vale per tutti gli altri paesi europei. La lotta al contrabbando e alla contraffazione si svolge essenzialmente lungo i confini dell'Ue, è evidente dunque che il sistema può funzionare solo a patto che vi sia un indirizzo e una normativa chiara e univoca insieme a un rispetto condiviso delle regole". (ANSA).
   

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