Friuli Venezia Giulia

Ics, a Trieste i migranti sono abbandonati in strada

Per il governatore Fedriga 'l'hotspot alleggerirebbe il Fvg'

Ics, a Trieste i migranti sono abbandonati in strada

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 03 AGO - La situazione legata all'accoglienza dei migranti a Trieste si sta aggravando perché "non vengono né effettuati trasferimenti verso il resto del territorio nazionale né vengono aperte, in emergenza, strutture di prima accoglienza anche temporanee. I richiedenti asilo sono dunque intenzionalmente abbandonati in strada, creando gravissimi problemi umanitari e di gestione dell'ordine pubblico". A lanciare l'allarme è il Consorzio italiano di Solidarietà (Ics), ufficio rifugiati di Trieste. In un comunicato l'Ics fa riferimento al Silos, edificio storico vincolato dove si sono accampati almeno 150 migranti. "Il prefetto Signoriello ha parlato di una condizione di illegalità cui va posta fine anche ipotizzando lo sgombero della struttura" ma per l'Ics "non è quindi possibile attuare il paventato sgombero del Silos senza dare contestuale risposta all'accoglienza dei richiedenti asilo".
    Nel comunicato l'Ics ricorda anche come il prefetto Signoriello abbia "affermato che a Trieste le possibilità di accoglienza sarebbero esaurite nonostante invece il numero di posti di prima accoglienza risulti chiaramente sottodimensionato per le necessità di un'area di ingresso come Trieste, dall'altro abbia ribadito che il sistema nazionale di accoglienza sarebbe saturo, invitando quindi i richiedenti asilo abbandonati in strada a disperdersi altrove in Italia. Ciò equivale ad affermare che la legge è, e continuerà, ad essere pacificamente violata. Si tratta di affermazioni irricevibili - conclude l'Ics - da chi avrebbe proprio il compito di fare rispettare la legalità attraverso la tempestiva collocazione, anche temporanea, dei richiedenti asilo e la loro redistribuzione nel resto del territorio nazionale nel minor tempo possibile".
    Sul tema dei migranti è intervenuto anche il governatore del Fvg, Massimiliano Fedriga. "L'hotspot - ha detto - è una soluzione per alleggerire le presenze migratorie in Friuli Venezia Giulia, ma la localizzazione spetta al commissario e alle prefetture". Per il Fedriga la struttura "non è un grande centro dove le persone si fermano per mesi, se non per anni, ma viceversa è una struttura di passaggio per velocizzare l'allontanamento dei migranti dalla regione stessa". Un hotspot "dove chi è entrato irregolarmente arriva, sta sette giorni e poi viene spostato in altre parti d'Italia. Senza questo - ha concluso Fedriga - essendo il Friuli Venezia Giulia una regione di confine, gli arrivi, invece, se li dovrebbero tenere il Friuli Venezia Giulia e i comuni della Regione." (ANSA).
   

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