Friuli Venezia Giulia

Premio Friuli Storia avrà dimensione sempre più nazionale

Neopresidente Galli della Loggia, Udine capitale ricerca storica

Premio Friuli Storia avrà dimensione sempre più nazionale

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 28 SET - Il Premio Friuli Storia potrebbe trasformarsi in manifestazione diffusa, una sorta di festival, per rendere Udine la capitale della ricerca storica. Il premio è stato consegnato ai vincitori ex aequo per il 2023: Vittorio Coco per il libro "Il generale Dalla Chiesa" (Laterza) e a Thomas Hippler per "Il governo del cielo" (Bollati Boringhieri), il primo sulla vita di un simbolo della lotta dello Stato contro la criminalità organizzata, il secondo dedicato alla storia dei bombardamenti.
    La cerimonia si è svolta in Castello con il neopresidente di Friuli Storia Ernesto G.della Loggia, e il vicegovernatore Fvg, Mario Anzil.
    Nell'introduzione, il direttore scientifico del Premio, lo storico e docente Tommaso Piffer, ha sottolineato che "l'iniziativa è un punto di riferimento per storici ed editori nazionali".
    Ricordando l'ex presidente scomparso Giulio Giustiniani, Galli della Loggia ha detto che l'associazione "vuole proseguire anche nel suo solco e rispondere a una domanda di storia che cresce di anno in anno". "Intendiamo diventare sempre più un riferimento nazionale - ha detto - estendendo la platea dei giurati, creando circoli di lettori, club di studenti e tante iniziative che potranno sostenere l'interesse per la storia".
    "Questo Premio contribuisce a promuovere la conoscenza storica e la comprensione del passato per favorire la costruzione di una società più informata e consapevole della sua storia e delle sue radici", ha invece sottolineato Anzil.
    Intervistati dal giornalista Massimo Bernardini, i due vincitori si sono soffermati sulle loro opere. Sul rapporto tra bombardamenti e nuove tecnologie, Hippler ha segnalato che "più che i droni, il vero nemico oggi è lo sviluppo dei sistemi tecnologici dove l'umano non c'è più e le guerre diventano di macchine contro macchine". Coco ha spiegato che "Dalla Chiesa ha concesso interviste nella parte finale della sua vita e carriera, non voleva che la questione della mafia passasse come questione marginale ma che fosse un tema nazionale". (ANSA).
   

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