Friuli Venezia Giulia

L'appello degli scienziati, "liberiamoci delle armi nucleari"

Fisici da ogni Paese a Ictp Trieste. Onu tenga unite le nazioni

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 23 OTT - "Gli accordi internazionali si stanno sgretolando e dobbiamo ripristinarli con urgenza se vogliamo evitare un'altra guerra nucleare. Dobbiamo liberarci delle armi nucleari, perché finché esistono, il rischio di un loro utilizzo rimarrà elevato". E inoltre, "l'Onu deve svolgere un ruolo importante nel tenere unite le nazioni affinché dialoghino tra di loro". E' il monito e l'appello lanciato da Karen Hallberg, presidente del Consiglio di Pugwash e docente di Fisica all'Istituto Balseiro (Argentina) intervenendo alla prima giornata del workshop internazionale dedicato al ruolo degli scienziati nella riduzione della minaccia delle armi nucleari, che si tiene, fino al 25 Ottobre, al Centro Internazionale di Fisica Teorica "Abdus Salam" (ICTP) di Trieste.
    Al workshop partecipano scienziati da ogni parte del mondo.
    Il Consiglio di Pugwash, invece, è un'organizzazione internazionale di scienziati e istituzioni, insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1995.
    "La frammentazione del mondo non è auspicabile. Siamo tutti coinvolti nelle stesse sfide", ha aggiunto Hallberg riguardo il ruolo cruciale che i governi dovrebbero svolgere per ridurre questa minaccia globale. "Il nostro obiettivo deve essere la creazione di un nuovo ordine mondiale, un ordine in cui agiamo insieme a livello globale, non regionale".
    Infine, Hallberg ha evidenziato il ruolo essenziale dei fisici in questo processo: "I fisici sono essenziali grazie alla loro formazione, che li abitua al pensiero critico. Questa abilità dovrebbe essere applicata anche in discussioni politiche e diplomatiche. Dobbiamo promuovere discussioni aperte e razionali, cercando di capire gli altri e di riconoscere i nostri errori. Questo modo di pensare è fondamentale per sviluppare soluzioni innovative. In un'epoca in cui la minaccia nucleare persiste, è cruciale applicare il pensiero critico anche a livello politico", ha concluso. (ANSA).
   

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