(ANSA) - TRIESTE, 30 OTT - Il sostantivo "AMARE" si presta a
più significati e forse è proprio per questo che il Museo di
Miramare ha deciso di utilizzarlo per indicare le marmellate di
arance amare prodotte dal Parco omonimo, più specificatamente,
dall' Orangerie di Miramare. L'iniziativa, presentata oggi nel
Castello, realizza il sogno dell' arciduca Massimiliano
d'Asburgo che, affascinato dagli agrumi che doveva aver
conosciuto nelle regge di Schönbrunn e di Sanssouci e poi visto
in Sicilia, tentò ma senza successo di piantarli a Miramare.
"Siamo abituati a un Museo che produce studi, libri,
ricerche, mostre. Ma Miramare è un
luogo dove vogliamo che le buone idee prendano forma e si
realizzino. Oggi variamo questo progetto pilota per rendere
produttivo il parco e che ha la potenzialità per evolvere e
crescere nei prossimi anni coinvolgendo altri frutti o i fiori,
magari interessando la prossima acquisizione del Museo",
commenta il
direttore del Museo storico Andreina Contessa.
Chef Metullio e Pra sottolineano di aver "lavorato con passione
e tecnica, e quello che è nato è un prodotto di eccellenza, che
rappresenta tutti i nostri principi, a partire dalla qualità e
dalla sostenibilità". (ANSA).
Il Museo di Miramare produce marmellate, "Amare"
Si avvera il sogno irrealizzato di Massimiliano d'Asburgo