Friuli Venezia Giulia

Nel mondo 40 miliardi di sensori IA, catturano dati senza regole

Zennaro (Ictp), hanno costi bassissimi ma aumentano l'invasività

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 31 OTT - Lo chiamano effetto mosaico. Un sensore da solo può rilevare ad esempio quante volte si apre la porta d'ingresso di casa nostra, se una pianta è malata o quante api ci sono in un alveare. Ma una rete di sensori dotati di intelligenza artificiale, installati su vari elettrodomestici significa che il destinatario dei dati raccolti saprà nel dettaglio qualunque cosa avvenga in casa. A spiegarlo è Marco Zennaro, a capo di un gruppo che si occupa di tecnologia a basso costo, AI, reti wireless all'Ictp, Istituto di Fisica teorica Abdus Salam di Trieste. "E' una ulteriore stretta" rispetto a quanto non avvenga già oggi attraverso cellulari, pc, social.
    "Figurarsi se questi dispositivi finiscono nelle mani sbagliate", dai dittatori alle organizzazioni criminali ai terroristi.
    Zennaro è appena tornato dall'Università di Harvard dove ha partecipato a un incontro con una dozzina di esperti mondiali del settore, voluto da Pete Warden, un ex dirigente di Google che ha avuto un'idea rivoluzionaria quanto semplice: costruire sensori dotati di intelligenza artificiale grandi quanto una capocchia di spillo a un prezzo irrisorio, meno di un dollaro.
    Ne ha venduti in un anno 40 miliardi ad aziende di ogni settore ed oggi esprime una preoccupazione: "E' impressionante il numero di applicazioni che le aziende stanno sviluppando su questa tecnologie: microfoni, sensori di accelerazione e di temperature, e soprattutto telecamere", spiega Zennaro. "Installato in un televisore, ad esempio, questo dispositivo riconosce i volti e capisce se la persona è sveglia o dorme, se si è allontanata, e interrompe la programmazione. Utilizzato in un forno, questo si accende solo se la persona non è in una posizione in cui non rischia di restare ustionata, ma si può applicare dovunque", prosegue Zennaro. "Alcune aziende fanno detection della marca dei capi di abbigliamenti che indossa una persona e offrono una pubblicità mirata". E preoccupa "un uso distorto di questa tecnologia" e il fatto che "oggi questa tecnologia è totalmente invisibile all'utente". Negli Stati Uniti, dove è maggiormente diffuso questo strumento, le regole sono meno rigide che in Europa, ed è a Bruxelles che si rivolgono oggi Zennaro e altri ricercatori: "Il consumatore deve almeno essere avvertito che sta acquistando un televisore, un aspirapolvere, una macchina del caffè con una telecamera". Ci sono "implicazioni etiche, legali, economiche da considerare subito, prima che quest'onda arrivi presto anche da noi" perché "è importante che si cominci a discuterne prima che i buoi siano scappati". (ANSA).
   

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