Friuli Venezia Giulia

Cerimonia per vittime campo internati a Gonars

Bordin, monito a riconoscere i nostri errori

Redazione Ansa

(ANSA) - GONARS, 01 NOV - Autorità governative italiane, slovene e croate hanno presenziato stamani alla cerimonia commemorativa organizzata al sacrario monumentale di Gonars per rendere omaggio ai 471 civili sloveni e croati deceduti tra il 1942 ed il 1943 nel campo per internati del Comune friulano.
    Dopo l'esecuzione degli inni nazionali da parte della banda locale, il sindaco di Gonars, Ivan Boemo, ha ripercorso "i terribili avvenimenti di quegli anni che hanno coinvolto persone civili, senza risparmiare donne e bambini, sradicati dai loro affetti e sottoposti a trattamenti restrittivi e immorali". "Siamo di fronte a una pagina tragica della storia che è nostro dovere ricordare. Un monito che dovrebbe insegnarci a comprendere gli errori del passato per non riproporli in futuro", è stato il commento del presidente del Consiglio regionale del Fvg, Mauro Bordin.
    "Non dobbiamo avere paura di riconoscere e di condannare i nostri errori. Il nostro Paese - ha aggiunto - ha saputo sancire attraverso la Costituzione i principi e i valori che guidano oggi il popolo italiano nel proprio agire". Bordin ha ricordato i conflitti in corso: "C'è molto da fare, dalla guerra tra Ucraina e Russia al Medioriente, a tutti quei conflitti in cui la vita umana perde il suo significato e il suo valore. Se dopo millenni di umanità il mondo non ha ancora compreso l'importanza del confronto e del dialogo, è difficile prevedere cosa accadrà.
    Di fronte a queste incertezze - ha concluso - abbiamo la responsabilità di essere d'esempio per le future generazioni e mostrare loro il coraggio di scusarsi degli errori del passato e insegnare i valori per un futuro migliore".
    Sono intervenuti per l'Anpi Udine Antonella Lestani e per la Slovenia il parlamentare Bojan Cebela, mentre la vicesindaco di Gonars, Maria Cristina Stradolini, ha letto il messaggio del console croato Nevenka Grdinic.
    Sono seguite le deposizioni delle corone commemorative al sacrario e, con una seconda cerimonia, al monumento voluto dalla amministrazione comunale nell'area lungo l'attuale strada regionale Napoleonica in cui sorgeva il campo di concentramento che, nel 1942, contava oltre 10.000 internati e che funzionò fino a settembre del 1943, quando il contingente di guardia fuggì e gli internati poterono andarsene. Nel 1973, per iniziativa delle autorità jugoslave, è stato realizzato il sacrario. (ANSA).
   

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