Friuli Venezia Giulia

Loach, la disperazione è terreno di coltura dell'estrema destra

'La speranza è oscena se pensiamo a Gaza, ma dobbiamo sperare'

Redazione Ansa

(ANSA) - UDINE, 17 NOV - "La storia che questo villaggio ex minerario racconta porta alla luce il conflitto che si vive nel resto d'Europa, a fronte delle migrazioni. E ci dimostra chiaramente che la disperazione è il terreno di coltura dell'estrema destra. ma anche che la solidarietà è la roccia su cui possiamo costruire qualcosa di positivo, sia nel mio Paese, sia in questo". Lo ha detto ieri il celebre e pluripremiato regista britannico Ken Loach in collegamento con il Visionario di Udine e Cinemazero di Pordenone, e altre settanta sale italiane, al termine della proiezione del suo nuovo film "The Old Oak", da lui diretto, sceneggiato da Paul Laverty e distribuito da Lucky Red. L'ultimo lavoro del regista nato nel1936 nel Regno Unito in una famiglia operaria, è ambientato in un'ex località mineraria dell'Inghilterra del nord ormai in declino, dove si creano dei confilitti in seguito all'arrivo di rifugiati siriani.
    "Conosciamo il razzismo che circola - ha commentato Loach - e in questo film abbiamo cercato di spiegare che anche la brava gente, le persone comuni, nelle circostanze sbagliate possono trovarsi collegato a posizioni e comportamenti razzisti, ma solo se capiamo questo meccanismo in profondità - ha aggiunto - lo possiamo combattere".
    Loach ha riflettuto poi sulla "speranza oscena" citata da un personaggio del film. "E vero che la speranza può essere qualcosa di osceno quando sentiamo quotidianamente notizie di disastri, guerre, conflitti industriali, il crollo dei servizi pubblici, le violenze che si stano verificando a Gaza - ha affermato Loach -, tuttavia, come dice lo stesso personaggio, se smettiamo di sperare il nostro cuore smette di battere".
    Ed è proprio una parola di speranza che Ken Loach ha consegnato alla platea. "Il cambiamento avverrà - ha detto - ma dobbiamo lavorare sodo per attuare un cambiamento. La speranza, come nostra forza collettvia, ha una buona chiance, e quello che cerchiamo di dire nel film - ha aggiunto - è che la solidarietà reciproca può essere il nostro primo passo". Infine una battuta: "Se vogliamo uscire dal caos in cui ci troviamo, tocca a me e a voi, ma siccome sono molto vecchio, adesso tocca a voi". (ANSA).
   

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