Friuli Venezia Giulia

Lotte contadine nel Basso Friuli orientale 1945-1953

"Per un pugno di terra" di Pier Paolo Gratton

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 06 DIC - PER UN PUGNO DI TERRA di PIER PAOLO GRATTON (edizioni Forum, pp 255, euro 22.00). Un affresco sulla Bassa friulana negli anni del Centrismo: è l'ultimo libro del giornalista e saggista Pier Paolo Gratton, Per un pungo di terra, dedicato alle lotte contadine nel Basso Friuli orientale tra 1945 e 1953. La condizione economica della bassa friulana, come in tutto il Paese, era disastrosa: paesi da ricostruire, campagne devastate e una esplosiva questione sociale dopo 20 anni di fascismo e repressione.
    Era soprattutto nelle campagne infatti che i contrasti politici e sociali si tramutavano in scioperi, manifestazioni e proteste più o meno estese. Gli agrari non intendevano cedere i privilegi conquistati durante il Ventennio, ma i contadini - mezzadri e braccianti - forti della Lotta di liberazione e sostenuti da comandanti partigiani diventati sindacalisti rivendicavano migliori condizioni di vita. Al centro del contendere c'era soprattutto il contratto di mezzadria che gli agrari volevano mantenere nella sua interezza e che i lavoratori della terra intendevano abolire o, perlomeno, radicalmente modificare. Anno dopo anno Gratton descrive le principali vertenze nei paesi della bassa friulana orientale che, se da un lato hanno garantito ai protagonisti magari solo un pugno di terra da coltivare direttamente, risollevandoli da condizioni di vita quasi medievali, dall'altro hanno avuto il pregio di qualificare una campagna oggi tra le zone più prospere del Friuli Venezia Giulia. Sullo sfondo le direttive dei partiti - in particolare Pci e Dc - che in quegli anni andavano elaborando teorie e strategie politiche che sarebbero state alla base del cosiddetto miracolo economico italiano degli anni Sessanta. Tra le tante, emergono le figure dei sindacalisti Giuseppe Moro, Egidio Gallet e Olivo Burini, mentre sul fronte dell'ordine pubblico grande attenzione è data al Commissario di Polizia di Cervignano, in carica dal 1947, Ambrogio Gallo. Gratton, anche sulla base di ricerche recenti in vari archivi, ne tratteggia le caratteristiche soffermandosi su alcuni casi di cui fu protagonista anche il pittore Giuseppe Zigaina, all'epoca dirigente locale del Pci. E' "lo sviluppo della mia tesi di laurea datata 1978 - spiega l'autore - arricchita da ulteriori ricerche d'archivio. Emergono figure importanti di dirigenti sindacali fortemente ancorati alla realtà sociale dei contadini dell'epoca, ma anche figure istituzionali, irreprensibili nella loro azione repressiva, tuttavia capaci di evitare che scioperi e manifestazioni sfociassero in massacri come in altre zone del Paese. Figure come Zigaina, protagonista di quelle lotte fino agli anni Cinquanta, erano fortemente politicizzate ma riuscivano a interfacciarsi con le masse contadine tanto che queste avevano per loro quasi un attaccamento fideistico".
    Insomma un quadro scintillante che, via via, è andato sbiadendosi con vittorie in alcuni casi effimere. Come la fine della mezzadria nel 1982, "quando però - annotava con disincanto Burini - i mezzadri erano andati altrove".
    Gratton ha lavorato al "Messaggero Veneto" e all'Ansa, laureato in Storia contemporanea, ha pubblicato per l'Istituto friulano per la storia del movimento di liberazione. (ANSA).
   

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