Friuli Venezia Giulia

Ass. Coscioni, non fare passi indietro sul suicidio assistito

'Medico ha preparato farmaco, poi Anna ha agito'

Redazione Ansa

(ANSA) - TRIESTE, 13 DIC - La sentenza della Corte costituzionale sul caso Cappato "ha valore di legge: è intervenuta per colmare un vulnus rilevato nell'ordinamento".
    Allo stesso tempo "gli stessi giudici richiamano il Parlamento a legiferare per eliminare discriminazioni, per garantire tutte le scelte di fine vita che le persone nella piena consapevolezza effettuano". Una nuova legge "deve quindi partire dalla sentenza, non può fare un passo indietro". Lo ha sottolineato la segretaria nazionale dell'associazione Luca Coscioni, Filomena Gallo, durante una conferenza stampa sul caso di Anna, la 55enne triestina che ha avuto accesso al suicidio assistito con l'assistenza completa del Servizio sanitario nazionale.
    La sentenza Cappato, ha ricordato Gallo, "ha valore di legge, entra in vigore il giorno dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, avvenuta in questo caso il 27 novembre 2019. Dal 28 novembre è quindi direttamente applicabile". Ora "servirebbe una legge che legalizzi l'eutanasia nel nostro Paese".
    Ripercorrendo le tappe della vicenda di Anna, Gallo ha fatto riferimento al ruolo del Ssn: "L'azienda sanitaria ha messo in contatto la famiglia e Anna con il medico che si sarebbe recato a casa della donna per preparare il farmaco, fermo restando che quel medico ha fornito la sua disponibilità su base volontaria ed è stata Anna a pigiare il pulsante del macchinario che ha messo in circolo il farmaco letale". (ANSA).
   

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