(ANSA) - TRIESTE, 02 GEN - "Ogni anno più di 5000 persone si
servono del centro di salute mentale del loro territorio e con
essi si calcola sono coinvolti almeno 10.000 familiari.
Dell'Acqua, uno dei protagonisti dei "basagliani", critica
Dipiazza perché, "da 15 anni responsabile della salute di tutti
i triestini, almeno un atto politico avresti potuto fare di
fronte all'impoverimento del sistema! Tanto c'è il privato (che
avanza) che risponde alle pressanti domande dei cittadini, hai
detto!". Dell'Acqua ricorda a Dipiazza di essere l'autorità che
firma le ordinanze del trattamento sanitario obbligatorio,
"momento delicato e drammatico per la vita di quella persona e
della sua famiglia". "Mentre il governo regionale, e l'arroganza
del presidente, ha concluso ormai la sua azione di radicale
devastazione tu, Sindaco, non hai speso una sola parola a difesa
della organizzazione sanitaria della tua e nostra città -
prosegue - valutata e studiata dalle più accreditate istituzioni
scientifiche internazionali, ma soprattutto apprezzata dai
cittadini per la sua efficacia e vicinanza". Dell'Acqua ha
ricusato le critiche del sindaco ai "basagliani" che, per
Dipiazza, "chiedono centri di salute mentale per collocare in
posti di prestigio gli amici e gli amici degli amici", mentre
"le amministrazioni precedenti hanno largheggiato" nei presidi
territoriali: "ci sono più Dipartimenti di salute mentale,
Distretti e consultori che persone che ne fanno uso", riporta
Dell'Acqua. (ANSA).
Dell'Acqua critica il sindaco Dipiazza su politica sanitaria
Lettera aperta per il primo giorno dell'anno